Secondo quanto trapelato, Marco si è dimostrato disponibile e collaborativo. Ha fornito informazioni sulla frequentazione tra la sua famiglia e Andrea Sempio, cercando di fare chiarezza su un rapporto spesso al centro di speculazioni. Questo tipo di testimonianza è stato ritenuto fondamentale dagli inquirenti per comprendere meglio i legami e le dinamiche all’interno della cerchia familiare della vittima.
Una frase misteriosa riaccende le indagini
Il rinnovato interesse della Procura è stato alimentato da un elemento investigativo emerso di recente: la frase “sono di Andrea Sempio” sarebbe stata collegata a tracce ritrovate nei pressi del luogo del delitto. Si tratterebbe di un riferimento a prove biologiche o indizi materiali il cui significato è ancora oggetto di approfondimento.
Questo dettaglio, se confermato, potrebbe avere un impatto rilevante sulla ricostruzione degli eventi, aprendo a nuove ipotesi su chi potesse trovarsi nella casa dei Poggi al momento dell’omicidio. La possibilità che Sempio fosse presente o che avesse avuto contatti recenti con la vittima prima del delitto rappresenta un aspetto che gli inquirenti intendono chiarire con urgenza.
Nuovi sopralluoghi e analisi genetiche: la Procura accelera
In questo clima di tensione e riapertura delle indagini, la Procura ha deciso di disporre nuovi sopralluoghi in luoghi collegati alla sfera familiare della vittima. Tra questi, particolare attenzione è stata rivolta all’abitazione della nonna delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi. Un’area che finora non era stata analizzata in profondità, ma che potrebbe rivelare elementi finora ignorati.
Contemporaneamente, sono state avviate nuove analisi genetiche su reperti già acquisiti o recentemente individuati. L’obiettivo è verificare eventuali corrispondenze con il profilo genetico di Andrea Sempio e di altri soggetti coinvolti, al fine di escludere o confermare la loro presenza sulla scena del crimine.
Le parole dell’avvocato della famiglia Poggi
Al termine della giornata di audizioni e analisi, è intervenuto Francesco Compagna, legale della famiglia Poggi. L’avvocato ha evidenziato l’atteggiamento sereno e collaborativo di Marco durante l’interrogatorio, sottolineando come la famiglia continui ad avere fiducia nella magistratura e a ritenere Andrea Sempio estraneo all’omicidio.
“Marco Poggi ha risposto con precisione a tutte le domande poste. La sua amicizia con Andrea è nota e non è mai stata messa in dubbio. Per noi, Sempio non ha nulla a che vedere con quanto accaduto a Chiara”, ha dichiarato Compagna. Una posizione chiara, che testimonia la volontà della famiglia di non trarre conclusioni affrettate in assenza di prove concrete.
Il clima attuale e le prospettive future del caso Garlasco
Il caso Garlasco, dopo anni di sentenze, dubbi e riaperture, continua a sollevare domande senza risposta. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, nuove piste investigative e possibili elementi trascurati stanno portando a un riesame parziale dei fatti. Gli inquirenti vogliono comprendere se vi siano state omissioni o interpretazioni errate durante le fasi processuali precedenti.
L’attenzione su Andrea Sempio, sebbene smentita con forza dalla famiglia Poggi, rappresenta comunque un punto interrogativo per la magistratura, che intende analizzare ogni dettaglio con rigore. La mancata presenza del giovane al tribunale ha creato ulteriore attesa per il suo eventuale interrogatorio futuro, considerato decisivo per chiarire la sua posizione.
Una verità ancora incompleta
A quasi due decenni dal tragico omicidio di Chiara Poggi, la ricerca della verità rimane incompleta. La giustizia italiana continua a lavorare per fare piena luce su quanto accaduto quel giorno a Garlasco, senza lasciare nulla di intentato. Le nuove indagini, pur tra mille difficoltà, rappresentano un segnale positivo: la volontà di non archiviare la memoria di Chiara senza che ogni dubbio sia stato chiarito.
La speranza, per tutti, è che la verità emerga in modo definitivo, attraverso prove certe e testimonianze limpide, restituendo giustizia a una famiglia che da troppo tempo vive nel dolore e nell’incertezza.