venerdì, Novembre 14

Caso Garlasco, Lovati conferma ai pm di Brescia: “Ricevuti 15mila euro in nero dalla famiglia Sempio”

Per il reato di corruzione risultano indagati a Brescia l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti – che all’epoca chiese l’archiviazione poi confermata da un giudice – e Giuseppe Sempio, padre di Andrea, rispettivamente come presunto corrotto e corruttore. L’indagine mira a chiarire se vi siano stati accordi illeciti per favorire l’archiviazione del caso nel 2017, che aveva escluso Sempio dai sospettati per l’omicidio di Chiara Poggi.

Un’inchiesta che si allarga

Il nuovo filone aperto dalla procura di Brescia rappresenta una svolta significativa nella lunga e controversa vicenda giudiziaria del delitto di Garlasco. Le dichiarazioni di Lovati e dei suoi colleghi confermano la complessità del quadro e potrebbero aprire a ulteriori verifiche sui rapporti economici e professionali tra i protagonisti di quella fase processuale. L’obiettivo della magistratura è capire se la presunta tangente da 15mila euro fosse parte di un sistema più ampio di scambi e pressioni che avrebbe condizionato l’esito delle indagini.

Il caso Garlasco, ancora senza pace

A distanza di oltre diciotto anni dal delitto, il caso Garlasco continua a generare nuovi capitoli e tensioni giudiziarie. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di reclusione, le attenzioni si sono spostate su Andrea Sempio e sul ruolo di chi ne curò la difesa. La conferma di Lovati davanti ai pm di Brescia aggiunge un tassello potenzialmente decisivo, riportando il mistero di Chiara Poggi al centro della cronaca giudiziaria italiana.

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