sabato, Luglio 19

Garlasco: nuovi sospetti e antichi orrori nel caso Chiara Poggi

Garlasco: nuovi sospetti e antichi orrori nel caso Chiara Poggi

A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco continua a scuotere l’opinione pubblica. Nonostante una condanna definitiva, il caso non ha mai cessato di generare interrogativi, dubbi e inquietudini.

alberto stasi chiara poggi

Le verità processuali sembrano non aver soddisfatto del tutto il bisogno collettivo di chiarezza, e nuove ipotesi continuano a emergere, spesso portando alla luce dettagli raccapriccianti e teorie alternative mai verificate in tribunale.

L’ultima voce a riaccendere il dibattito è quella dell’ex funzionario di polizia Gianluca Spina, oggi specialista in comunicazione non verbale. Attraverso un’intervista rilasciata alla rivista Giallo, Spina ha sollevato perplessità inquietanti sulla dinamica dell’omicidio, avanzando accuse gravi e puntando il dito anche contro la famiglia della vittima. Secondo l’ex poliziotto, Chiara Poggi sarebbe stata seviziate brutalmente all’interno della propria abitazione, un dettaglio che — a suo dire — non è mai stato approfondito in maniera adeguata.

Il dettaglio inquietante dei tagli simmetrici

Uno degli elementi più scioccanti messi in evidenza da Gianluca Spina riguarda la presenza di tagli perfettamente simmetrici sulle palpebre della giovane vittima. Secondo l’ex investigatore, questi segni non sarebbero compatibili con un’aggressione casuale o impulsiva, ma piuttosto indicherebbero una volontà precisa, quasi rituale, di infliggere dolore e umiliazione. “È come se qualcuno avesse voluto lasciare un messaggio, un segno indelebile”, afferma Spina, sottolineando la gravità del gesto.

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