In meno di una settimana, Sempio si è recato per due volte dai carabinieri. L’ultima visita in caserma – effettuata insieme all’avvocato Angela Taccia, che lo difende insieme al collega Massimo Lovati – sarebbe legata alla richiesta di dissequestro di un telefono cellulare. Stavolta, però, nessun giornalista era presente all’ingresso della struttura.
La Procura di Pavia rilancia l’ipotesi: “Ha mentito”
Sebbene la giustizia abbia già emesso una sentenza definitiva, la magistratura pavese ha deciso di approfondire elementi rimasti in sospeso. Secondo fonti vicine agli inquirenti, Sempio avrebbe mentito su alcuni aspetti cruciali dell’indagine. Si parla di “un asso nella manica” da parte della Procura, che potrebbe avere nuovi elementi da mettere sul tavolo per chiarire una volta per tutte le zone d’ombra del caso.
Alberto Stasi resta il condannato, ma si riaccende il dibattito
Nonostante Alberto Stasi stia scontando una condanna a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, le autorità giudiziarie non sembrano voler chiudere il fascicolo. Martedì 20 maggio potrebbe rappresentare un punto di svolta. In quella data, Andrea Sempio verrà interrogato in Procura a Pavia, e potrà decidere se rispondere alle domande o rilasciare dichiarazioni spontanee.
Nella stessa giornata, sarà ascoltato anche Stasi, mentre Marco Poggi, fratello della vittima, comparirà come testimone a Venezia. La sua testimonianza è ritenuta chiave per ricostruire le dinamiche interne al gruppo di amici in cui gravitava anche Sempio.
Un clima di tensione e dolore: la reazione di Sempio
Durante una perquisizione effettuata nella sua abitazione a Voghera, Sempio ha ammesso di aver temuto il peggio. Alla domanda se avesse pensato a un arresto, ha risposto: “All’inizio sì…”. Ha poi espresso dispiacere per il coinvolgimento emotivo dei suoi genitori e dei suoi amici: “Ma andremo avanti passo dopo passo”, ha detto con determinazione.
Sotto la lente: DNA e un vecchio elaborato sul delitto
Gli investigatori hanno ampliato il raggio delle verifiche, includendo anche accertamenti genetici. Il DNA di Sempio, insieme a quello di una decina di persone – tra cui le cugine di Chiara Poggi, le sorelle Cappa – è attualmente oggetto di analisi. Ma non solo. Si indaga anche su un elaborato scritto da Sempio nel 2013, durante un corso post-diploma. Il testo, dedicato proprio al delitto di Garlasco, è stato rinvenuto tra il materiale sequestrato e potrebbe offrire nuovi spunti.
Secondo l’avvocato Massimo Lovati, non c’è nulla di allarmante: “È solo un esercizio di scrittura su un fatto di cronaca giudiziaria molto discusso in quegli anni. Non ci preoccupa.”
Oggetti ritrovati e nuove analisi genetiche
Durante il blitz della scorsa settimana, i carabinieri hanno recuperato alcuni oggetti metallici da un canale a Tromello: si tratta di un attizzatoio, una mazzetta da muratore e pezzi di un’ascia. Gli inquirenti stanno valutando se uno di questi oggetti possa corrispondere all’arma del delitto, mai individuata in modo definitivo.
Il giorno dopo il sequestro, i legali si sono presentati al Tribunale di Pavia per l’udienza relativa all’incidente probatorio, in cui si dovranno stabilire modalità e tempistiche delle analisi sui due profili genetici maschili trovati sotto le unghie della vittima. L’obiettivo è verificare eventuali corrispondenze con il DNA di Sempio.
Parole amare dal legale: “Un’indagine confusa fin dall’inizio”
Intervistato dai giornalisti, l’avvocato Lovati ha espresso una certa frustrazione per l’andamento dell’inchiesta: “Sarà un’indagine lunga. La sensazione è quella di un’indagine confusa fin dalla sua origine. Anche l’impostazione dell’accusa appare confusa… e fa anche rima.”
Un caso che non smette di far discutere
Il ritorno di Andrea Sempio sulla scena investigativa ha riacceso l’interesse mediatico e giudiziario su uno dei casi più noti della cronaca italiana. Nonostante la condanna di Stasi, l’apertura di nuove piste, i nuovi interrogatori e le perquisizioni rilanciano interrogativi mai completamente sopiti.
Sempio, che per anni è stato una figura marginale nella vicenda, si ritrova ora al centro dell’attenzione. Le prossime settimane saranno determinanti per capire se davvero ci siano nuove prove concrete o se si tratta solo di un ennesimo tentativo investigativo destinato a concludersi con un nulla di fatto.