sabato, Maggio 24

Garlasco, l’ex procuratore di Pavia: “La prova scientifica era inservibile”

Le parole dell’ex procuratore Venditti scuotono il caso Garlasco

Nel pieno del nuovo clamore attorno all’omicidio di Chiara Poggi, l’ex procuratore capo di Pavia Mario Venditti rompe il silenzio con una dichiarazione ufficiale affidata al suo avvocato, Domenico Aiello. Venditti, che fu tra i titolari dei procedimenti a carico di Andrea Sempio, oggi nuovamente indagato in concorso con ignoti, difende le scelte dell’epoca e sottolinea come la prova scientifica fosse ritenuta inservibile.

“Fui io a disporre nuove indagini su richiesta della difesa Stasi”

Venditti precisa che, dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, fu lui a gestire, insieme ad altri colleghi, un fascicolo nato da un esposto della difesa dell’ex fidanzato di Chiara. A seguito di quella segnalazione, furono disposte nuove indagini, con particolare attenzione agli elementi forniti dai consulenti della Corte d’Appello di Milano, elementi mai contestati dalla Procura Generale.

Al termine delle verifiche, però, la conclusione fu netta: “La prova scientifica era infruttuosa e inservibile”, secondo quanto stabilito dagli esperti del RIS dei Carabinieri. Una valutazione che portò lo stesso Venditti a chiedere l’archiviazione dell’ipotesi investigativa. Richiesta accolta dal gip nel marzo del 2017.

Un secondo fascicolo e il contesto di tensione

Venditti ricorda anche l’esistenza di un secondo fascicolo aperto contro ignoti, originato da un’altra informativa dei Carabinieri. Quest’ultima derivava da un esposto della stessa difesa Stasi e denunciava presunti atti persecutori, pedinamenti e molestie ai danni di una collega dello staff difensivo.

Anche in quel caso, l’esito delle verifiche fu archiviato, non essendoci prove oggettive sufficienti a proseguire.

Le Procure Generali rigettarono ogni richiesta di revisione

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