martedì, Luglio 1

Ghisleri punge la sinistra: “Perché perdono continuamente”

Affluenza al 30 %: il dato che solleva polemiche

Il referendum si è fermato poco sopra il 30 % dei votanti, segnale inequivocabile di disaffezione. Maurizio Landini ammette la sconfitta: «Obiettivo fallito». Elly Schlein prova a minimizzare citando «14 milioni di voti, più di Meloni nel 2022», ma l’astensionismo — soprattutto nelle province e nei piccoli centri — resta la malattia che logora il campo progressista.

D’Alimonte: “Il referendum così non funziona più”

Il politologo Roberto D’Alimonte ricorda che l’ultimo quorum superato risale al 2011 (nucleare post‑Fukushima, 57 % di affluenza) e, prima ancora, al 1995 (76,7 %). Trent’anni di calo costante. Per questo propone di abbassare la soglia del 50 %, altrimenti «si favorisce chi spinge al non voto».

La replica di Alessandra Ghisleri

La direttrice di Euromedia Research va oltre la questione tecnica. «Si è politicizzato uno strumento che dovrebbe parlare ai cittadini», afferma. Per lei il centrosinistra ha trasformato il referendum in un plebiscito “pro o contro” i propri leader, costringendo Schlein, Landini e compagnia a spiegare quesiti complicatissimi. Il risultato? L’elettore ha percepito soltanto l’ennesima contrapposizione ideologica.

Il problema non è il quorum, ma il messaggio

«Per riportare la gente alle urne non basta abbassare il quorum: bisogna discutere di ciò che impatta sulla loro vita», incalza Ghisleri. E fa un esempio lampante: sul tema del lavoro mancava una proposta chiara per quel tessuto imprenditoriale che chiede flessibilità e tutele insieme. In assenza del “che cosa” concreto, le urne restano vuote.

Quando la campagna diventa autoreferenziale

In campagna elettorale il centrosinistra ha mobilitato tutto il parterre: dai governatori ai volti TV. Il centrodestra, tranne Noi Moderati, ha scelto il silenzio. Morale: l’astensione, già alta, è esplosa. Secondo la sondaggista, la sinistra parla di principi astratti senza tradurli in soluzioni quotidiane — prezzi, sanità, sicurezza — perdendo contatto con l’“Italia reale”.

Una lezione da non ignorare

La Ghisleri chiude con un monito: «Se non comprendete il perché della disaffezione, continuerete a perdere». Il prossimo banco di prova sarà la sessione di bilancio e la gestione del caro‑vita. Senza una svolta pragmatica, il rischio è che i progressisti restino intrappolati in un dibattito che entusiasma solo gli addetti ai lavori.

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