martedì, Marzo 4

Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi racconta “la crisi di Sinner”

L’episodio inedito: Sinner bambino e la barriera linguistica

Il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, ha rivelato un episodio inedito legato all’infanzia di Jannik Sinner, campione azzurro che oggi è tra i tennisti più forti al mondo. Un aneddoto che racconta le difficoltà che il giovane altoatesino ha dovuto affrontare, specialmente a causa della lingua.

Angelo Binaghi ha raccontato un episodio significativo che ha visto protagonista un giovanissimo Jannik Sinner, all’epoca appena undicenne. “A quell’età, Jannik era ancora diviso tra la passione per lo sci e quella per il tennis. Come tutti i migliori Under 12 italiani, fu invitato ai centri estivi della Federazione Tennis,” ha spiegato Binaghi in un’intervista al Corriere della Sera.

L’esperienza, però, si rivelò più difficile del previsto per il piccolo Jannik. Appena arrivato a Serramazzoni, il giovane tennista trovò ostacoli non solo nella competizione, ma soprattutto nella comunicazione. Cresciuto in Alto Adige, Sinner parlava prevalentemente il tedesco e aveva una conoscenza limitata dell’italiano. Dopo pochi giorni, decise di chiamare i suoi genitori con una richiesta accorata: “Venitemi a prendere, non mi fanno fare niente perché non parlo bene l’italiano”.

Questa difficoltà linguistica avrebbe potuto compromettere la carriera di uno dei più grandi talenti del tennis italiano. Fortunatamente, il problema venne risolto rapidamente e Sinner riuscì a integrarsi, evitando quella che Binaghi definisce con ironia una vera e propria “tragedia sportiva”: “Sarebbe stato un omicidio tennistico! Un errore imperdonabile”.

La crescita di Sinner e il legame con l’Italia

La storia del giovane Jannik evidenzia le sfide che molti ragazzi dell’Alto Adige affrontano a causa del bilinguismo. Sinner, nato a San Candido, in provincia di Bolzano, è cresciuto parlando prevalentemente il dialetto tedesco, che in quella regione è di uso comune. Tuttavia, nonostante le difficoltà iniziali con l’italiano, il campione non ha mai avuto dubbi sulla propria identità nazionale.

Negli anni, Sinner ha ribadito con orgoglio il suo sentirsi italiano al 100%: “Mi sono sempre sentito italiano e sono molto orgoglioso di esserlo. A sette anni gareggiavo nello sci con altri ragazzi italiani, a 14 giocavo a tennis in Liguria con compagni italiani. È vero, noi parliamo un dialetto tedesco, ma anche in Sicilia parlano un dialetto che nelle altre parti d’Italia non sempre si capisce”.

L’importanza dell’integrazione nel percorso sportivo

L’episodio raccontato da Binaghi mette in luce un aspetto spesso sottovalutato nello sport: l’importanza dell’integrazione linguistica e culturale. Per un giovane atleta, adattarsi a un ambiente nuovo non è sempre facile, specialmente quando la lingua rappresenta una barriera. L’infanzia di Sinner dimostra che il talento, da solo, non basta: servono anche determinazione, supporto e la capacità di superare gli ostacoli.

Oggi, Jannik Sinner è un esempio perfetto di come si possano superare le difficoltà e trasformarle in punti di forza. Non solo è diventato uno dei migliori tennisti al mondo, ma è anche un simbolo di dedizione e perseveranza. La sua esperienza dimostra quanto sia importante per le istituzioni sportive favorire un ambiente inclusivo e stimolante per i giovani talenti.

Il futuro di Sinner: pausa, allenamenti e nuovi obiettivi

Mentre Sinner si gode il meritato riposo, la sua squadra di preparatori sta già pianificando il ritorno in campo. Sebbene la sospensione gli impedisca di partecipare a tornei ufficiali fino a maggio, il tennista potrà comunque mantenere la forma fisica con allenamenti mirati. L’obiettivo è arrivare agli Internazionali d’Italia nelle migliori condizioni possibili e continuare a scalare le classifiche ATP.

L’appoggio della Federazione e il sostegno dei tifosi saranno fondamentali per affrontare questa fase delicata. Sinner ha già dimostrato in più occasioni di essere in grado di superare momenti difficili con determinazione e spirito di sacrificio. Il suo percorso, fatto di ostacoli superati e successi straordinari, è una fonte di ispirazione per tutti i giovani atleti italiani.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *