Nonostante la Calabria sia abituata a eventi sismici di varia intensità, la paura è sempre presente. La popolazione è consapevole che, sebbene la scossa registrata sia stata relativamente lieve, il rischio di terremoti più forti è sempre reale. Le istituzioni locali hanno dunque invitato i cittadini a mantenere la calma ma a restare vigili, e a seguire le istruzioni fornite dalla Protezione Civile.
La situazione sismica in Italia: un rischio costante
L’Italia è un paese caratterizzato da una pericolosità sismica medio-alta, con diverse aree soggette a terremoti di varia intensità. In particolare, alcune regioni come Calabria, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise, Campania e Sicilia appartengono alla cosiddetta “Zona 1”, che è classificata come ad alto rischio sismico. Altre regioni, come Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata, fanno parte della “Zona 2”, con un rischio medio-alto. Infine, altre regioni come Lombardia, Toscana, Liguria e Piemonte sono considerate a rischio medio-basso.
La vulnerabilità sismica dell’Italia è particolarmente elevata, non solo per la frequenza dei terremoti ma anche per la conformazione del territorio e la presenza di edifici storici che non sempre sono stati progettati per resistere a scosse sismiche. Il rischio è particolarmente accentuato nelle aree densamente popolate o in quelle dove il patrimonio edilizio non è stato adeguatamente consolidato.
Consapevolezza e prevenzione: due sfide cruciali
Uno dei principali problemi legati alla gestione del rischio sismico in Italia è la mancanza di una consapevolezza diffusa tra la popolazione. Come ha spiegato Roberto Paolucci, esperto della Commissione Nazionale Grandi Rischi, “Manca una consapevolezza diffusa dei rischi derivanti dai terremoti nel nostro Paese e questo è il motivo principale della difficoltà nella messa a punto di politiche di prevenzione efficaci”. Paolucci sottolinea come la mancanza di questa consapevolezza impedisca alle amministrazioni locali e nazionali di promuovere efficacemente misure di prevenzione, poiché i cittadini tendono a sottovalutare i rischi o a considerare gli investimenti nella prevenzione come inutili o troppo onerosi.
Il problema principale, secondo Paolucci, risiede nel fatto che i benefici della prevenzione sismica sono “lontani nel tempo” e poco tangibili. In altre parole, è difficile apprezzare il valore della prevenzione poiché il suo effetto positivo è rappresentato da un disastro che non avviene, una condizione che, pur essendo essenziale, risulta difficile da comprendere per chi non è pienamente consapevole del rischio sismico. È per questo motivo che la prevenzione viene spesso trascurata o rimandata.
Il ruolo della Protezione Civile e delle amministrazioni locali
La Protezione Civile italiana, insieme alle autorità locali, svolge un ruolo fondamentale nella gestione delle emergenze sismiche e nella promozione di misure di prevenzione. Tuttavia, la collaborazione della popolazione è essenziale per garantire che le misure preventive siano efficaci. La Protezione Civile organizza regolarmente esercitazioni e campagne informative per sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico e su come comportarsi in caso di terremoto, ma la risposta della popolazione varia notevolmente da regione a regione.
Nelle aree maggiormente esposte al rischio sismico, come la Calabria, è importante che la popolazione segua attentamente le indicazioni fornite dalle autorità e sia pronta ad adottare misure di sicurezza in caso di nuove scosse. Inoltre, è fondamentale che gli edifici, specialmente quelli di importanza strategica come scuole e ospedali, siano adeguatamente rinforzati per resistere ai terremoti.