lunedì, Maggio 26

Garlasco, scomparso il reperto con l’impronta di Sempio: la prova che poteva cambiare tutto

La difesa di Stasi torna alla carica

L’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, ha dichiarato di essere pronto a depositare una consulenza tecnica sulla presenza di sudore o sangue nell’impronta. L’avvocato sostiene che nel 2007 il RIS aveva trattato la traccia con ninidrina, una sostanza che reagisce agli amminoacidi, rendendo plausibile la presenza di materiale biologico. Senza l’intonaco, però, ogni verifica è impossibile.

L’ex procuratore: “All’epoca era inservibile”

A difendere la scelta di archiviare Sempio è intervenuto l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti. In una nota affidata al suo avvocato, ha spiegato che la prova fu considerata infruttuosa e inservibile dai consulenti del RIS. Per questo, pur avendo disposto nuove indagini su sollecitazione della difesa Stasi, ne aveva comunque chiesto l’archiviazione nel 2017. Decisione poi confermata anche nel 2020.

Una nuova revisione in arrivo?

Con il riaprirsi dell’inchiesta, la Procura di Pavia si trova oggi a dover affrontare l’assenza di un reperto fondamentale e la presenza di un giudicato consolidato da una sentenza definitiva. Ma se emergessero nuove prove – biologiche, digitali o testimoniali – una richiesta di revisione del processo potrebbe davvero essere dietro l’angolo.

Nel frattempo, l’Italia resta con il fiato sospeso, mentre si cerca una verità definitiva su uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi vent’anni.

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