sabato, Luglio 19

Legittima difesa, la proposta di FdI: cosa cambia

Il Principio di Autoresponsabilità Civile

Uno dei capisaldi della nuova proposta è il principio di autoresponsabilità del danneggiato. La relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge evidenzia come la normativa civile, a differenza di quella penale, non tenga conto in modo adeguato del comportamento illecito di chi subisce il danno. Questo può portare all’assurdo – spiegano i proponenti – che chi si rende protagonista di un atto criminale, come una rapina o un’aggressione, possa poi chiedere un risarcimento per i danni subiti durante la reazione della vittima.

Secondo i promotori del disegno di legge, questa situazione genera un’ingiustizia, perché non viene riconosciuta la responsabilità di chi ha scelto liberamente di violare la legge e mettere in pericolo un’altra persona. Per questo motivo, il testo introduce una deroga alla norma generale del codice civile e penale che obbliga il colpevole di un reato a risarcire i danni, inserendo la clausola “salvo che la legge disponga altrimenti”. Ciò consentirebbe di non applicare l’obbligo risarcitorio nei casi in cui l’atto illecito da parte dell’aggressore sia stato particolarmente grave

Le Conseguenze Penali Restano Invariate

È importante sottolineare che, pur modificando l’ambito civile, la proposta non cambia il quadro penale. Chi uccide un aggressore durante la fuga, ad esempio, potrebbe ancora essere accusato di omicidio colposo aggravato dall’eccesso di legittima difesa, con pene che vanno da sei mesi fino a cinque anni di reclusione. Nel caso di lesioni colpose per eccesso di difesa, invece, la sanzione prevista è una pena detentiva da tre mesi fino a tre anni.

In pratica, il disegno di legge non intende legalizzare l’uso indiscriminato della forza, ma vuole introdurre una maggiore equità sul piano patrimoniale, tra chi agisce per difendersi e chi, al contrario, ha scelto consapevolmente di violare la legge.

Una Proposta Politicamente Simbolica

Il ddl è firmato dal senatore Raffaele Speranzon, vice-capogruppo vicario di Fratelli d’Italia al Senato, e sostenuto da altri 18 parlamentari dello stesso partito. L’intento è chiaro: proseguire e completare, sul versante civilistico, il percorso di riforma già avviato in ambito penale nel 2019. L’idea è quella di garantire una maggiore giustizia per le vittime di aggressioni, riducendo il rischio che gli aggressori o i loro eredi possano beneficiare di una tutela economica.

I Numeri dell’Eccesso Colposo: Un Quadro Ancora Incompleto

Dal punto di vista statistico, è difficile oggi quantificare con precisione il numero di casi effettivi di eccesso colposo di legittima difesa. I dati ufficiali non distinguono chiaramente tra le varie tipologie di difesa – colposa o dolosa – né tra le sentenze di condanna o di assoluzione. A questo si aggiunge l’effetto della riforma del 2019, che ha reso più complicato per i giudici configurare l’eccesso colposo, alzando la soglia della punibilità.

Nonostante ciò, per Fratelli d’Italia, il principio è più importante delle cifre: chi sceglie volontariamente di compiere un atto violento si assume anche il rischio di subirne le conseguenze. Se la reazione della vittima supera i limiti per colpa, il danno patrimoniale non deve comunque ricadere su di lei.

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