venerdì, Novembre 28

Leva volontaria Crosetto, come funzionerà davvero: chi può aderire, quanti saranno e cosa faranno i nuovi “ausiliari”

I volontari non rimarrebbero in caserma: si tratta di un modello simile a quello delle riserve nei Paesi NATO, in cui gli “ausiliari” vengono addestrati e poi reinseriti nella vita quotidiana, ma restano mobilitabili a richiesta.

Perché Crosetto vuole potenziare le Forze armate

Il progetto della leva volontaria si affianca a un’altra iniziativa del ministero: l’aumento significativo del personale delle Forze armate.

La legge attuale fissa il limite massimo del personale della Difesa a 170mila unità, ma oggi i militari sono circa 160mila. Un tetto che per Crosetto è insufficiente.

Da settimane il ministro sottolinea la necessità di incrementare di almeno:

  • 30-40mila militari operativi;
  • 10-15mila specialisti in nuove tecnologie e sistemi avanzati;
  • 5mila esperti dedicati esclusivamente alla sicurezza cyber e all’intelligenza artificiale.

Una richiesta emersa anche durante il Consiglio Supremo di Difesa del 17 novembre, presieduto da Sergio Mattarella, in cui è stato evidenziato l’impatto delle nuove tecnologie e dei conflitti contemporanei sulle capacità militari del Paese.

Italia, Francia e Germania: il ritorno della difesa civile

La proposta italiana arriva in un contesto europeo in cui diversi Paesi stanno tornando a riflettere sul ruolo della leva:

  • la Francia ha annunciato il ripristino di un servizio di 10 mesi;
  • la Germania vuole potenziare radicalmente le proprie forze, con l’ambizione di “diventare il primo esercito europeo entro il 2029”.

In questo quadro, l’Italia sta studiando un proprio modello: non reintrodurre la leva obbligatoria, ma creare una forza di riserva credibile, formata e integrabile nelle strutture militari del Paese in caso di necessità.

Un progetto strategico ma ancora tutto da definire

Il disegno di legge annunciato da Crosetto sarà discusso in Parlamento. L’impianto definitivo dovrà chiarire:

  • tempi e modalità di reclutamento;
  • durata della formazione;
  • compensi e tutele per i volontari;
  • compiti specifici assegnati alla riserva;
  • interazione con i reparti professionali.

L’esecutivo punta a costruire una difesa moderna e flessibile, capace di affrontare crisi complesse in un mondo percepito come sempre più instabile.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.

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