venerdì, Maggio 9

Lutto nel mondo del calcio, ci ha lasciati un mito

Sotto la guida del carismatico Helenio Herrera, Jair divenne uno degli elementi fondamentali della “Grande Inter”, una delle squadre più forti e ammirate di sempre. Con i nerazzurri vinse quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, diventando protagonista di alcune delle sfide più epiche della storia del club.

In particolare, nei match contro la Juventus, Jair era un autentico incubo per la difesa avversaria. Le sue accelerazioni improvvise e la sua imprevedibilità riuscivano a spaccare in due le partite, accendendo ancor di più la rivalità tra le due squadre storiche.

Una parentesi alla Roma e il ritorno a Milano

Dopo aver scritto pagine leggendarie con l’Inter, nella stagione 1967-68 Jair vestì la maglia della Roma. Anche nella Capitale riuscì a lasciare un segno positivo, grazie alla sua classe naturale e alla sua dedizione al gioco. Tuttavia, il richiamo della sua “casa” era troppo forte: tornò a Milano, dove concluse la sua esperienza italiana continuando a regalare emozioni ai tifosi nerazzurri.

Il sorriso di un campione e l’amore per il calcio

Jair da Costa non era solo un campione in campo, ma anche una figura amata per la sua simpatia e il suo sorriso contagioso. È stato uno dei primi brasiliani a imporsi nel calcio europeo, aprendo la strada a molti connazionali che seguirono il suo esempio negli anni successivi.

Dopo l’avventura italiana, Jair fece ritorno in Brasile per indossare la maglia storica del Santos, uno dei club più gloriosi del paese. La sua carriera si concluse con una parentesi in Canada, dove giocò per i Windsor Stars, dimostrando ancora una volta la sua passione senza confini per il gioco del calcio.

In ogni squadra in cui ha militato, Jair ha lasciato il segno non solo per le sue prestazioni tecniche, ma anche per il suo modo genuino e leggero di vivere il calcio: un’arte più che una semplice competizione.

Campione del mondo con il Brasile nel 1962

Nel 1962 Jair venne convocato nella Nazionale brasiliana per il Mondiale in Cile. Sebbene il suo ruolo naturale fosse già occupato dal leggendario Garrincha, Jair fece parte di quel gruppo straordinario che riuscì a portare il Brasile alla conquista del suo secondo titolo mondiale consecutivo.

Anche se il suo spazio fu limitato, essere parte di quella spedizione vincente fu per Jair un riconoscimento al suo valore e un’esperienza che arricchì ulteriormente la sua carriera già luminosa.

Il cordoglio della famiglia nerazzurra

Alla notizia della sua scomparsa, il mondo interista si è unito in un profondo abbraccio collettivo. L’Inter, attraverso i suoi canali ufficiali, ha voluto ricordare Jair da Costa con un messaggio commovente: «Con la sua corsa, la sua eleganza e il suo sorriso, Jair ha scritto pagine indimenticabili della nostra storia. Ciao, campione».

Il dolore dei tifosi si è fatto sentire anche sui social e nei forum dedicati: migliaia di messaggi di cordoglio e gratitudine sono stati dedicati all’ex campione.

«Chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare non potrà mai dimenticarlo — ha scritto un tifoso storico — Jair era un lampo, capace di lasciare sul posto chiunque provasse a fermarlo»

Un altro ha aggiunto: «Non era solo velocità: era pura eleganza brasiliana con il cuore nerazzurro».

L’eredità immortale di Jair da Costa

Jair da Costa lascia un’eredità che va ben oltre i numeri e i trofei conquistati. Resta un simbolo di talento, coraggio e amore per il gioco, una figura che ha ispirato generazioni di tifosi e calciatori.

Il suo ricordo continuerà a vivere nei racconti di chi ha avuto la fortuna di vederlo all’opera, nei filmati storici che lo mostrano in tutta la sua leggerezza, e soprattutto nel cuore di chi ama il calcio vero, quello fatto di emozione, estro e passione autentica.

Addio Jair, campione sorridente. La tua corsa leggera e i tuoi dribbling resteranno per sempre impressi nella storia del calcio mondiale.

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