Mega tsunami e onde di 200 metri: il fenomeno che ha scosso i sismometri globali
Nel settembre 2023, un evento naturale devastante ha scatenato un’onda di allerta in tutto il mondo. Un gigantesco mega tsunami con onde alte fino a 200 metri è stato generato nel remoto fiordo di Dickson, situato nel nord-est della Groenlandia, dopo il crollo improvviso della cima di una montagna.
Questa frana ha scatenato una serie di onde che hanno continuato a propagarsi per giorni, creando un segnale sismico mai osservato prima. L’intero pianeta ha registrato le conseguenze di questo evento straordinario, facendo tremare i sismometri in tutto il globo.
Il disastro ha attirato l’attenzione di ricercatori da ogni angolo del mondo, spingendo diverse istituzioni scientifiche a unirsi per indagare la relazione tra la frana e il fenomeno sismico.
Anche l’Italia ha partecipato attivamente a questa ricerca, grazie alla collaborazione di istituzioni come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Università di Catania e l’Università degli Studi di Padova. Questo fenomeno, unico nel suo genere, ha sollevato numerose domande sulla natura dei mega tsunami e sugli effetti che possono avere su scala globale.
Un segnale sismico unico nel suo genere
Flavio Cannavò, ricercatore dell’INGV e co-autore dello studio, ha spiegato come la scoperta di questo evento sia avvenuta quasi per caso. “La nostra ricerca è partita nel settembre del 2023, quando abbiamo scoperto un segnale sismico anomalo della durata di ben nove giorni”, afferma Cannavò.
Questo segnale, registrato dalle stazioni sismiche di tutto il mondo, si estendeva dall’Artide all’Antartide e presentava caratteristiche completamente diverse rispetto ai segnali tipici dei terremoti. Piuttosto che mostrare le consuete onde sismiche prodotte da una scossa, questo segnale presentava una singola frequenza di vibrazione, descritta da Cannavò come un “ronzio monotono”.