Nonostante le smentite ufficiali, fonti interne confermano che Giorgia Meloni sta facendo analizzare scenari e sondaggi in vista di una possibile accelerazione verso le urne. Una mossa che le permetterebbe di capitalizzare l’attuale consenso, evitare l’erosione causata dalle tensioni interne alla maggioranza, e ridimensionare gli alleati – in primis la Lega.
Secondo Affaritaliani.it, la sorella Arianna Meloni sarebbe tra le principali consigliere strategiche della premier su questa linea. Uno dei segnali più evidenti di questa ipotesi? L’accelerazione sulla riforma elettorale in senso proporzionale con premio di maggioranza. Una legge pensata apposta per “blindare” la leadership meloniana alle prossime Politiche.
Una finestra favorevole anche per Schlein: congresso, primarie e liste blindate
Il paradosso è che anche Elly Schlein potrebbe beneficiare di elezioni anticipate. Se il centrosinistra dovesse trionfare alle Regionali, la segretaria Pd avrebbe strada spianata per confermare la sua leadership al congresso, zittire la corrente moderata che spinge per Paolo Gentiloni o Ernesto Maria Ruffini, e soprattutto decidere in autonomia le liste elettorali.
Un successo alle Regionali le permetterebbe inoltre di rafforzare la sua narrativa di “unica vera alternativa alla destra”, obbligando Conte e Renzi – in caso di scioglimento anticipato delle Camere – a cercare una sintesi comune in chiave anti-Meloni. Calenda resta una variabile complicata, ma non insormontabile.
Centrodestra diviso e tensioni nella maggioranza: la Lega frena
Intanto, le divisioni interne al Centrodestra si acuiscono. Sui temi fiscali, sulla politica estera e ora sulla legge elettorale. Mentre FdI spinge per un proporzionale con premio, la Lega fa muro: teme che una nuova chiamata alle urne, con i sondaggi attuali, possa relegarla a un ruolo marginale. E Forza Italia osserva, divisa tra fedeltà alla Meloni e sopravvivenza politica autonoma.
Il 2026 potrebbe arrivare prima del previsto
In questo contesto, la possibilità di elezioni politiche anticipate a inizio 2026 non è affatto remota. I motivi sono chiari: Meloni punta a evitare l’effetto logoramento, battere sul tempo gli avversari e rafforzare il suo potere in Parlamento. Ma la partita è delicata, e un eventuale flop alle Regionali potrebbe spingerla all’azzardo elettorale. Elly Schlein, dal canto suo, è pronta a cogliere l’opportunità per blindare la leadership e riunificare il campo largo.
Il segnale partito da Trento – piccolo ma rumoroso – potrebbe essere solo l’inizio di una lunga corsa verso l’urna anticipata.