venerdì, Luglio 11

Supermedia Agi-Youtrend, Fratelli d’Italia cala e cambia lo scenario: chi vincerebbe oggi

L’elemento politico più interessante riguarda la somma delle opposizioni. Secondo le proiezioni, un’ipotetica alleanza larga tra centrosinistra, M5S e partiti centristi otterrebbe il 48,6%, superando la coalizione di centrodestra, oggi stimata al 47,3%.

Nel dettaglio, Alleanza Verdi-Sinistra resta stabile al 6,4%, Azione è al 3,3% (-0,2%), Italia Viva al 2% (-0,1%), +Europa all’1,8% (+0,2%) e Noi Moderati allo 0,9% (-0,1%).

Il momento politico: Meloni al centro dell’attenzione

Giorgia Meloni difende le critiche al Manifesto di Ventotene: “Sono stata insultata”.

Giorgia Meloni rimane la figura politica di riferimento per l’elettorato italiano. I dati indicano una lieve flessione, fisiologica dopo mesi di governo, ma anche una solidità notevole del suo partito. La leadership di FdI si conferma forte, nonostante alcune recenti polemiche a livello nazionale e internazionale.

Il governo continua a lavorare su dossier importanti come PNRR, sicurezza, politica estera e gestione dell’economia. Il calo attuale potrebbe anche essere legato alla fisiologica usura dell’esecutivo in una fase complessa come quella estiva, caratterizzata da forte attenzione mediatica su temi sensibili.

Opposizioni in movimento, ma la partita è aperta

L’opposizione cresce ma resta divisa. I numeri del “campo largo” mostrano potenziale, ma anche fragilità: la coalizione esiste solo sulla carta, e serve chiarezza su leadership, programma e alleanze. Il Movimento 5 Stelle, in crescita, si conferma ago della bilancia in qualsiasi scenario futuro.

Il Partito Democratico, pur in lieve calo, mantiene una posizione solida. La sfida per i dem sarà costruire una proposta politica alternativa credibile e unificata, in grado di attrarre anche le forze centriste.

Il quadro generale: verso l’autunno con equilibrio

Il centrodestra resta competitivo e guida il Paese con una maggioranza parlamentare stabile. L’opposizione registra segnali positivi, ma senza ancora una strategia unitaria. In questo equilibrio, sarà decisivo osservare le dinamiche dell’autunno, quando la politica tornerà a pieno ritmo e inizierà a prepararsi alle sfide del 2026.

Per ora, la situazione resta in evoluzione ma senza scossoni drammatici. Il calo di FdI va visto come un segnale di attenzione più che di allarme. Il consenso resta ampio e il partito guida il governo con determinazione. Gli italiani restano vigili, ma senza rivoluzioni in vista.

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