Il messaggio è chiaro: la pace va cercata con forza, non sulla base delle condizioni di Putin. Una linea dura che unisce Bruxelles, Parigi, Londra, Varsavia e – indirettamente – Mar-a-Lago. E l’Italia?
Meloni ai margini: isolamento o strategia?
La mancata presenza della premier italiana Giorgia Meloni è il segnale di un isolamento. Nonostante la sua partecipazione formale al summit della CPE, è stata esclusa dal gruppo ristretto che decide davvero. Una scelta che arriva dopo settimane di ambiguità strategica da parte italiana: dichiarazioni oscillanti, tentativi di mediazione tra atlantismo e sovranismo, e tensioni sotterranee con Francia e Germania.
Il governo italiano ha più volte cercato di bilanciare le pressioni internazionali con le esigenze interne, ma questo posizionamento grigio sembra aver stancato i partner europei. E l’esclusione di oggi ne è la conferma.
Tirana come spartiacque
Il summit in Albania ha segnato un punto di non ritorno: l’Europa che vuole contare si è mostrata unita, e l’Italia ne è rimasta fuori. Le immagini parlano chiaro: Macron, Starmer, Zelensky, Trump in vivavoce. E Meloni? In un’altra sala. A guardare.
Forse il danno più grande per Meloni non è la mancata partecipazione, ma l’assenza di appoggio proprio da parte di Donald Trump. La premier italiana aveva puntato tutto su un’alleanza con l’ex presidente americano, aspettandosi una sponda che – al momento – non è arrivata.