Diplomazia e pazienza: una giornata lunga a Villa Doria Pamphili
Essere presidente del Consiglio non è mai una passeggiata, soprattutto quando la giornata è scandita da strette di mano, firme, annunci ufficiali e un protocollo diplomatico che sembra non finire mai. Oggi Giorgia Meloni ne ha avuto una prova concreta durante il vertice intergovernativo Italia-Grecia a Villa Doria Pamphili.
Dopo ore di incontri con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e la firma di una dichiarazione congiunta accompagnata da numerosi accordi di collaborazione, tutto sembrava pronto per la conferenza stampa finale. Ma i tempi si sono allungati più del previsto.
Meloni impaziente, poi il gesto plateale
In piedi, impettita accanto al leader greco, Meloni ha dovuto attendere a lungo che si completassero foto ufficiali e cerimonie varie. Un’attesa estenuante, durante la quale ha cercato di mascherare il disagio con qualche sorriso diplomatico e una battuta al collega di Atene.
Ma ad un certo punto, incrociando lo sguardo dei suoi collaboratori, ha lasciato trasparire tutta la sua frustrazione: ha allargato le braccia, scosso la testa e strabuzzato gli occhi. Un momento che non è passato inosservato ai presenti.
Scatta l’applauso liberatorio
Quando finalmente è arrivato il momento di parlare, la premier si è lasciata andare a un gesto liberatorio e spontaneo: un applauso ironico che ha fatto sorridere anche chi era in sala. Un piccolo sfogo dopo ore di attesa, che ha dato un tocco di umanità a una giornata dominata dalla rigidità del cerimoniale.
Un episodio che racconta meglio di molte parole la fatica – spesso invisibile – del ruolo istituzionale. E che dimostra come anche chi è al vertice del potere, a volte, possa perdere la pazienza.
Ma è stata solo una parentesi: poco dopo, Meloni si è ricomposta e ha dato inizio alla conferenza stampa con il consueto piglio deciso. Eppure, in quel gesto, c’era forse la parte più autentica della giornata.