giovedì, Luglio 31

Musica italiana in lutto: è morto il fondatore dei Camaleonti

I Camaleonti furono fondati a Milano nel 1964 da Livio Macchia, Paolo De Ceglie e Riki Maiocchi. Il gruppo fu notato da Miki Del Prete, collaboratore di Adriano Celentano, e firmò un contratto discografico con l’etichetta Kansas. Nel 1966 arrivò il primo album, seguito da una rapida ascesa grazie alla partecipazione al Cantagiro e al successo di brani come “L’ora dell’amore” (1968), “Io per lei” e “Applausi”, diventati vere e proprie hit dell’epoca.

I successi e il legame con il pubblico

Nel corso degli anni, i Camaleonti hanno partecipato anche al Festival di Sanremo, portando in gara brani come “Eternità” (1970). La band è rimasta attiva fino agli anni Duemila, continuando a pubblicare nuova musica: l’ultimo singolo risale al marzo 2024. La voce e la chitarra di Livio Macchia hanno accompagnato generazioni, rendendolo un punto di riferimento nel panorama musicale italiano.

Il saluto del suo paese natale

Il sindaco di Melendugno, Maurizio Cisternino, ha ricordato Livio con un messaggio di cordoglio su Facebook, sottolineando il legame profondo tra l’artista e la sua terra. “Una stella della musica italiana e internazionale, ma anche un grande amico”, ha scritto il primo cittadino, aggiungendo che l’ultimo concerto in paese è stato un’occasione importante per omaggiarlo e salutarlo pubblicamente.

Una figura centrale del pop italiano

Con la morte di Livio Macchia scompare una delle voci e dei volti più noti del beat italiano. Il suo contributo artistico, così come il lungo percorso con i Camaleonti, resta inciso nella memoria collettiva del Paese. La musica italiana perde un protagonista, ma la sua eredità continuerà a vivere nelle canzoni che hanno segnato un’epoca.

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