Mediterranea deposita un esposto a Trapani
La nave Mediterranea Saving Humans, attualmente sotto fermo amministrativo nel porto di Trapani, ha presentato un esposto penale alla procura. A firmarlo sono stati il comandante Paval Botica e il capomissione Beppe Caccia, assistiti dagli avvocati Serena Romano e Fabio Lanfranca del Foro di Palermo.
Le accuse: intimidazioni e violenze in mare
Nell’esposto la Ong ha ricostruito i fatti della missione di ricerca e soccorso conclusasi a fine agosto. Mediterranea denuncia le intimidazioni delle milizie libiche, che il 18 agosto avrebbero circondato la nave in acque internazionali, e l’episodio della notte tra il 21 e il 22 agosto, quando un gommone militare appartenente alle stesse milizie avrebbe scaraventato in mare dieci persone, poi soccorse dall’equipaggio.
Alla procura si chiede di indagare su questi episodi, individuare i responsabili tra miliziani e trafficanti libici e verificare eventuali complicità italiane nella collaborazione con tali gruppi criminali.
Il duro attacco a Piantedosi
La presidente di Mediterranea, Laura Marmorale, ha risposto alle dichiarazioni del ministro dell’Interno: «Non prendiamo lezioni sul soccorso in mare, la legalità e la lotta ai trafficanti di esseri umani da Piantedosi e da chiunque abbia liberato un criminale contro l’umanità come Almasri o sostenga la cosiddetta guardia costiera libica che spara contro le navi umanitarie».