sabato, Novembre 1

PD, dopo Schlein si cerca un nuovo leader: il nome caldo

Manfredi gode di un’ampia stima anche tra i dirigenti di via del Nazareno, che vedono in lui una possibile alternativa capace di ricucire il partito e di attrarre voti moderati. La sua candidatura, secondo l’analisi di The Social Post ripresa da Notizie.it, potrebbe diventare concreta nei prossimi mesi, qualora Schlein non riuscisse a invertire la rotta.

“Un nome rassicurante” per un partito in crisi

La figura di Manfredi viene percepita come tecnica ma empatica, un profilo “istituzionale” che potrebbe rassicurare l’elettorato del PD più tradizionale, spesso disorientato dai cambi di linea e dalle frizioni tra le diverse correnti. L’ex ministro, oggi impegnato nella gestione del capoluogo campano, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma la sua disponibilità a un ruolo nazionale non è esclusa. «Oggi mi concentro su Napoli, ma il mio impegno per il Paese non finirà qui», avrebbe confidato a collaboratori vicini.

Il futuro del PD tra rinnovamento e rischio frammentazione

Il dibattito interno al partito si fa sempre più acceso: da un lato chi difende Schlein e il suo tentativo di imprimere una svolta “verde e femminista”, dall’altro chi chiede un ritorno a un PD più inclusivo e dialogante. In mezzo, i sindaci e gli amministratori locali, sempre più determinanti nel futuro equilibrio interno.

Nei prossimi mesi, il congresso straordinario o una consultazione interna potrebbero decidere il destino della segreteria. Per ora, una cosa è certa: il nome di Gaetano Manfredi si fa sempre più presente nelle stanze del Nazareno, come possibile carta di riserva per una nuova fase del partito.

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