Il legame tra Alice ed Ellen Kessler non era solo artistico, familiare o affettivo: era un vincolo assoluto, portato avanti fino all’ultimo respiro. Le due icone dello spettacolo europeo, trovate morte insieme a Monaco di Baviera all’età di 89 anni, avevano da tempo messo nero su bianco un patto di sangue destinato a far discutere.
Nel loro testamento, infatti, le due sorelle avevano lasciato scritto che se una fosse caduta in stato vegetativo, l’altra l’avrebbe aiutata a morire. Una volontà che non veniva descritta come un piano operativo, ma come un manifesto etico e affettivo: un rifiuto consapevole di sopravvivere l’una senza l’altra e un chiaro sostegno al diritto all’eutanasia e al testamento biologico.

Una promessa condivisa: «Non vogliamo vivere l’una senza l’altra»
Da anni le gemelle Kessler dichiaravano pubblicamente che avrebbero voluto morire lo stesso giorno. La loro vita, costruita in simbiosi fin dall’infanzia, non prevedeva la solitudine di una delle due. In più interviste, Ellen aveva ricordato: «Se una di noi non potesse più vivere dignitosamente, l’altra la aiuterebbe a lasciare questo mondo».
Parole che non rappresentavano un piano concreto, ma un atto di fedeltà reciproca, coerente con una visione della vita che privilegiava la qualità, la dignità, la libertà personale.
Il testamento: l’eredità divisa tra enti benefici



















