Allarme imprese: rischio “pandemia economica”
Durante gli incontri a Palazzo Chigi, le associazioni imprenditoriali hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto dei dazi americani sull’export italiano. Confartigianato ha parlato di «rischio pandemia economica», mentre Confesercenti stima una perdita di crescita pari a 11,9 miliardi di euro in due anni.
Le richieste delle imprese sono chiare: proroga delle scadenze del PNRR, semplificazione degli incentivi, maggiore accesso al credito, abbattimento del costo dell’energia, e una radicale revisione del piano Transizione 5.0, giudicato inefficace e troppo complesso da utilizzare.
Confcooperative ha parlato apertamente di “misure di crisi” e ha chiesto al governo interventi straordinari. Confcommercio, Confagricoltura, Coldiretti e CIA hanno chiesto di «negoziare con una sola voce in Europa» per evitare una guerra commerciale che colpirebbe soprattutto l’agroalimentare e le PMI.
Un’occasione per cambiare rotta
Secondo Meloni, la crisi può trasformarsi in un’opportunità. «Possiamo uscire più forti da questa fase se saremo in grado di modernizzare il nostro sistema produttivo e migliorare la competitività delle nostre imprese», ha dichiarato. Il piano da 25 miliardi è dunque solo l’inizio di una strategia più ampia per rimettere al centro l’economia reale e proteggere il lavoro.
Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori tavoli tecnici tra governo e categorie per dettagliare le misure settoriali. Il 17 aprile, Meloni volerà a Washington per incontrare Donald Trump. L’obiettivo è ambizioso: «Azzerare i dazi e ricostruire un dialogo strategico tra UE e USA». Ma servirà una linea comune europea, e molta diplomazia, per evitare nuove frizioni internazionali.