«Vorrei concentrarmi sul nostro Paese, ma lo faccio per salvare molte vite». Ha parlato apertamente di possibili scambi di territori e ha avvertito che «ci saranno conseguenze per la Russia» se Putin non accetterà di porre fine alla guerra.
In un’intervista a Fox News, Trump ha paragonato il vertice a «una partita a scacchi», spiegando che servirà soprattutto a preparare un secondo incontro, potenzialmente decisivo. «Non voglio usare la parola “spartirsi le cose” – ha aggiunto – ma ci sarà un negoziato sui confini, sulle terre, eccetera».
La possibilità di un ritiro
Un alto funzionario dell’amministrazione statunitense, citato dalla CNN, ha rivelato che «tutte le opzioni restano sul tavolo», compresa la possibilità che Trump abbandoni il vertice se dovesse percepire mancanza di serietà da parte di Putin. Lo stesso presidente americano ha dichiarato di poter capire «in due-cinque minuti» se l’incontro avrà esito positivo o meno, stimando un 25% di probabilità che vada male.
La posizione di Zelensky e i movimenti militari
Intanto, il presidente ucraino Zelensky si è recato a Downing Street, dove ha incontrato il primo ministro britannico Keir Starmer. In una nota congiunta, i due leader hanno definito il vertice «una concreta chance di progresso» verso la fine della guerra, a patto che Putin «dimostri di essere serio riguardo alla pace».
Parallelamente, il ministero della Difesa russo ha comunicato di aver intercettato e distrutto 13 droni ucraini nelle ultime ore sopra le regioni di Belgorod, Rostov e Calmucchia. Otto sarebbero stati neutralizzati su Belgorod, quattro su Rostov e uno su Calmucchia.
Una posta in gioco altissima
Il vertice di Anchorage si presenta come un momento chiave della diplomazia internazionale. Tra possibili accordi, tensioni e imprevisti, il mondo resta con il fiato sospeso in attesa di capire se questo faccia a faccia segnerà un punto di svolta o un’ulteriore frattura nei rapporti tra Stati Uniti e Russia.