giovedì, Maggio 15

“Qualcosa di bianco in faccia”. Alberto Stasi spunta il video con le parole choc

La giovane si avvicina rapidamente ad Alberto e lo abbraccia in modo affettuoso ma nervoso. Mormora con tono angosciato: «Non mi lasciano stare». «Chi?», le chiede Stasi. La risposta della ragazza è laconica ma significativa: «Loro». A quel punto, Alberto risponde sottovoce: «Neanche a me, pensano che sono uno str***o». Una frase che, seppur apparentemente vaga, potrebbe avere un peso significativo nel quadro investigativo.

Domande e risposte sul delitto: cosa ha visto davvero Stasi?

La conversazione prosegue su un tono ancora più inquietante. Stefania, in un sussurro quasi surreale, chiede dettagli su cosa Alberto abbia trovato quella mattina nella villetta di via Pascoli, luogo dell’omicidio. «Ma com’era Chiara?», domanda la cugina. Stasi, visibilmente scosso, porta una mano al petto e racconta: «Ho come un flash… l’ho vista a pancia in su, con qualcosa di bianco in faccia». Il video si interrompe bruscamente dopo queste parole, ma quanto basta per generare nuovi interrogativi sul ruolo di entrambi i protagonisti nella tragica vicenda.

Le nuove indagini: roggia di Tromello prosciugata alla ricerca di prove

Contemporaneamente alla messa in onda del filmato, le indagini sul caso Poggi sono state riaperte. Un’importante novità è rappresentata dal prosciugamento della roggia di Tromello, un piccolo canale situato non lontano dalla casa della nonna delle sorelle Cappa. L’operazione, condotta da vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri, ha portato alla luce un martello e un bracciolo in metallo, oggetti che ora saranno analizzati per verificare se possano essere collegati al delitto di Chiara.

Questi oggetti potrebbero rappresentare prove fondamentali, soprattutto se si rivelassero compatibili con le ferite riportate dalla vittima. La loro presenza in quel tratto di canale non è casuale: la zona è tornata sotto i riflettori dopo una testimonianza raccolta dal programma “Le Iene”.

La pista Stefania Cappa: una donna vista gettare un oggetto metallico

Una delle piste più interessanti per gli investigatori nasce proprio da una testimonianza trasmessa da “Le Iene”. Un uomo ha dichiarato di aver assistito a una scena sospetta poco dopo l’omicidio: avrebbe visto una donna bionda, successivamente identificata come Stefania Cappa, lanciare un oggetto metallico nella roggia di Tromello.

Questo racconto trova un’ulteriore conferma, almeno parziale, nelle dichiarazioni del tecnico Marco Muschitta. L’uomo, già ascoltato all’epoca, aveva riferito di aver visto una giovane in bicicletta con un attizzatoio da camino. In seguito ha ritrattato, affermando di essersi inventato tutto. Tuttavia, in una successiva intercettazione con il padre, lo stesso Muschitta avrebbe confermato l’episodio, aumentando i sospetti sull’effettiva veridicità delle sue prime dichiarazioni.

Il ruolo di Stefania: mai indagata, ma sempre al centro dei sospetti

Nonostante gli sviluppi e le nuove acquisizioni investigative, Stefania Cappa non risulta indagata. Tuttavia, il suo ruolo all’interno del contesto familiare e la sua vicinanza emotiva e temporale a Stasi, già condannato per l’omicidio, continuano a sollevare domande.

Le autorità della procura di Pavia, supportate dai carabinieri del comando investigativo di Milano, stanno riesaminando elementi mai approfonditi all’epoca. L’obiettivo è verificare se siano stati trascurati dettagli cruciali che potrebbero modificare, almeno in parte, la ricostruzione dei fatti.

Un caso ancora pieno di ombre e interrogativi

Il delitto di Chiara Poggi è da sempre uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi decenni in Italia. La condanna di Alberto Stasi ha chiuso un capitolo giudiziario, ma non ha mai convinto del tutto l’opinione pubblica. La diffusione di questo video inedito e le nuove indagini potrebbero rappresentare un punto di svolta, oppure sollevare ulteriori dubbi su ciò che realmente accadde quel tragico 13 agosto.

Se davvero ci sono state omissioni, coperture o errori nelle prime fasi dell’inchiesta, i nuovi elementi potrebbero portare a una rilettura completa del caso. Al momento, tutto resta in sospeso, ma la verità potrebbe finalmente essere più vicina.

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