— Roberto Saviano (@robertosaviano) October 17, 2025
La tensione cresce però sul piano del discorso pubblico: la contrapposizione fra sostegno alla libertà di stampa e accuse di “clima d’odio” ha riacceso lo scontro tra maggioranza e opposizioni, con sindacati dei giornalisti e opinione pubblica divisi tra richiesta di toni più sobri e denuncia di campagne aggressive.
Manifesti, comizi e la linea sottile tra critica e delegittimazione
Nel dibattito in studio è stato ricordato l’uso, in passato, di slogan e manifesti che personalizzavano lo scontro politico, prendendo di mira volti di giornalisti e intellettuali. Saviano ha letto in quelle scelte un precedente simbolico: “Il messaggio è chiaro: se ti esponi pagherai conseguenze”. La giornalista Annalisa Cuzzocrea ha però sottolineato che, negli anni, attacchi duri al giornalismo di inchiesta sono arrivati anche da governi di segno opposto, richiamando alla responsabilità trasversale.
La cornice è quella di una polarizzazione che si innesta su un fatto di cronaca giudicato “potenzialmente letale” dagli investigatori. Inchieste e polemiche scorrono in parallelo, ponendo il tema di come istituzioni e politica possano garantire tutele effettive senza rinunciare alla critica, ma evitando di superare il crinale della delegittimazione personale.