Il Cremlino rompe ogni freno: “Via la moratoria sui missili”
Il clima geopolitico si fa sempre più incandescente. La Russia ha annunciato la fine della moratoria unilaterale sull’uso di missili a corto e medio raggio, aprendo ufficialmente la porta a un nuovo scenario di tensione militare tra Mosca, Europa e Stati Uniti. Una mossa che arriva dopo l’annuncio dello spostamento di due sottomarini nucleari americani e l’aggravarsi del confronto con la NATO.
La notizia è stata confermata da una nota ufficiale del ministero degli Esteri russo: «Con i nostri avvertimenti ignorati e il dispiegamento di missili statunitensi in Europa e nella regione Asia-Pacifico, non ci sono più le condizioni per mantenere la moratoria». Secondo Mosca, si tratta di una «minaccia diretta alla sicurezza nazionale», che giustifica «misure speciali».
Medvedev: “Aspettatevi altri passi avanti”
Ad alimentare l’allarme ci ha pensato anche Dmitry Medvedev, vicesegretario del Consiglio di Sicurezza russo, che su X ha scritto: «La revoca della moratoria è il risultato della politica anti-russa della NATO. È una nuova realtà con cui dovranno fare i conti». Una chiara minaccia rivolta all’Occidente, che rilancia il timore di un’escalation militare in Europa.
Il trattato INF, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva eliminato l’uso di missili a raggio intermedio in Europa. Ma dopo l’uscita unilaterale degli Stati Uniti nel 2019, la Russia aveva mantenuto una moratoria volontaria. Ora, anche quel freno è saltato.