mercoledì, Aprile 9

“Salta l’alibi”: Andrea Sempio, la scoperta che cambia tutto

Lo scontrino di Vigevano: un elemento discusso

Uno dei punti centrali dell’intervista e delle nuove indagini riguarda lo scontrino fiscale che Sempio avrebbe consegnato ai carabinieri un anno dopo il delitto. Questo scontrino, emesso da un distributore automatico a Vigevano, risale proprio alla mattina del 13 agosto 2007, giorno in cui venne uccisa Chiara Poggi. Per alcuni, potrebbe essere considerato un elemento utile a fornire un alibi; per altri, è una prova controversa e insufficiente.

Sempio ha spiegato che lo scontrino non voleva essere un alibi, bensì solo una conferma della sua presenza a Vigevano. “Quel giorno era agosto, non avevo nulla da fare e ho deciso di farmi un giro”, ha raccontato. In precedenti dichiarazioni rilasciate nel 2008, Sempio aveva detto di essere andato in città per acquistare un libro, ma di aver trovato le librerie chiuse. A quel punto, aveva deciso di comprare un cellulare in piazza Ducale.

I dubbi sul funzionamento del distributore automatico

Il programma Quarto Grado ha voluto approfondire anche il funzionamento del distributore automatico da cui Sempio avrebbe ottenuto lo scontrino. È emerso che oggi tali distributori stampano lo scontrino riportando la targa dell’auto, un dettaglio utile per identificare con certezza chi ha effettuato l’acquisto. Tuttavia, nel 2007, tale funzione non era ancora attiva, lasciando quindi margini di dubbio sull’effettiva riconducibilità dello scontrino a Sempio stesso.

La posizione della difesa: “Non era l’unico a portare una prova”

A prendere parola è anche l’avvocato di Andrea Sempio, Angela Taccia, che ha voluto chiarire alcuni aspetti relativi alla consegna dello scontrino. “Sempio non fu l’unico a cui fu richiesto di fornire una prova della sua presenza altrove quel giorno. Altre persone consegnarono, ad esempio, un biglietto del treno datato 13 agosto 2007”. Quindi, la consegna di prove simili non fu un unicum, ma parte di una prassi investigativa più ampia seguita all’epoca.

Il maxi incidente probatorio e le nuove analisi del DNA

Intanto, la Procura di Pavia ha fissato per il 9 aprile un nuovo incidente probatorio. Si tratta di una fase particolarmente delicata e importante, in cui il genetista Emiliano Giardina analizzerà una lista di reperti, alcuni dei quali non erano mai stati esaminati fino ad ora. In particolare, si procederà con la comparazione del DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi con i profili genetici disponibili.

Questi nuovi accertamenti potrebbero riaprire scenari inaspettati su un delitto che ha segnato l’opinione pubblica. Nonostante la sentenza definitiva a carico di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima e condannato a 16 anni di carcere, emergono nuovi interrogativi e ipotesi alternative.

Una vicenda giudiziaria lunga e complessa

La morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di Garlasco, in provincia di Pavia, ha dato il via a una delle inchieste più lunghe e controverse della cronaca nera italiana. Dopo anni di indagini e processi, Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva, ma nel tempo sono emerse nuove piste investigative.

Andrea Sempio era già stato indagato in passato, ma nel 2017 la sua posizione venne archiviata. La riapertura del caso e la nuova iscrizione nel registro degli indagati dimostrano quanto la vicenda sia ancora oggetto di attenzione da parte della magistratura e dell’opinione pubblica.

Le possibili conseguenze delle nuove indagini

Il nuovo incidente probatorio e l’analisi dei reperti potrebbero portare a risultati inattesi. Le autorità stanno cercando di capire se le tracce biologiche trovate sulla scena del crimine possano effettivamente condurre a un’altra persona, o se al contrario confermino la colpevolezza di Stasi. È ancora tutto da verificare, ma il solo fatto che si torni a parlare di Andrea Sempio fa capire quanto il caso Garlasco sia tutt’altro che chiuso.

Un caso che continua a far discutere

Dopo quasi 18 anni, il delitto di Chiara Poggi continua a suscitare emozioni forti, dubbi e polemiche. La riapertura delle indagini, l’attenzione dei media e le nuove tecnologie a disposizione degli inquirenti lasciano aperta la possibilità che la verità definitiva debba ancora essere scritta. In questo scenario, Andrea Sempio, che oggi cerca di chiarire la sua posizione, è di nuovo al centro di un’inchiesta che ha segnato un’epoca.

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