venerdì, Ottobre 24

Sarkozy, prima notte da incubo in carcere: urla, minacce e dirette su TikTok dal penitenziario della Santé

Tuttavia, la decisione ha scatenato proteste tra le guardie carcerarie, che l’hanno definita “uno schiaffo alla professionalità del personale”. Una contraddizione evidente con la linea ufficiale del governo, che ha sempre insistito sul fatto che Sarkozy debba essere trattato “come un cittadino qualunque”.

Un detenuto speciale nonostante tutto

Nonostante l’intento di evitare privilegi, Sarkozy rimane un detenuto particolare. Poche ore prima dell’ingresso in cella ha incontrato riservatamente il presidente Emmanuel Macron, e nei prossimi giorni riceverà la visita del ministro della Giustizia Gérald Darmanin. Vive in una cella di circa 9 metri quadrati, nel cuore del quartiere parigino di Montparnasse, dove sconterà una pena di cinque anni.

La condanna riguarda l’accusa di aver tentato di ottenere fondi dal regime libico di Muammar Gheddafi durante la campagna elettorale del 2007. È la prima volta nella storia della Repubblica francese che un ex capo di Stato viene effettivamente incarcerato per una sentenza definitiva.

La Francia divisa tra indignazione e imbarazzo

L’arresto e la detenzione di Sarkozy hanno spaccato l’opinione pubblica: tra chi invoca l’uguaglianza davanti alla legge e chi denuncia l’umiliazione inflitta a una figura simbolo della Quinta Repubblica. Mentre sui social impazzano video e commenti, cresce la pressione politica sull’Eliseo e sul sistema carcerario francese.

Per l’ex presidente, quello appena trascorso è solo l’inizio di una detenzione ad alta tensione che si preannuncia lunga e complessa, in un Paese che ancora fatica a conciliare giustizia e memoria istituzionale.

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