Il giornalista ha chiuso il botta e risposta con parole nette: “È il mio mestiere, lo so bene”, sottolineando il ruolo dell’informazione e difendendo il lavoro dei media nazionali.
Le Regionali sullo sfondo: il clima già teso
Lo scontro arriva in un contesto già infuocato dalla gestione del voto. Le Regionali 2025 hanno confermato i rapporti di forza: centrosinistra vincente in Campania e Puglia, centrodestra avanti in Veneto. Un equilibrio che ha alimentato analisi, rivendicazioni e tensioni tra schieramenti.
Conte, collegato dal comitato elettorale di Napoli insieme ai suoi, aveva già adottato un tono combattivo commentando il risultato campano e attaccando duramente le politiche internazionali del governo italiano.
La politica estera torna al centro del dibattito
Lo scontro con Mentana evidenzia una frattura crescente: il Movimento 5 Stelle si posiziona sempre più come forza critica rispetto all’orientamento atlantista dell’Italia. Conte sostiene che la linea occidentale abbia solo prolungato il conflitto, mentre Mentana ha difeso la necessità di un’informazione basata sui fatti verificati.
Il risultato è stato un duello verbale che, in pochi minuti, ha monopolizzato la diretta e trasformato una normale analisi post-voto in un caso politico-mediatico.
Reazioni social: tifoserie divise, video virale
Il filmato dello scontro ha rapidamente fatto il giro dei social. Gli utenti si sono schierati tra chi appoggia la “schiettezza” di Conte e chi difende la professionalità di Mentana, accusando il leader grillino di aver personalizzato eccessivamente il dibattito.
La clip è rapidamente salita tra i contenuti più condivisi della serata, alimentando ulteriori discussioni sul ruolo dei talk show nella formazione dell’opinione pubblica e sulla comunicazione politica nel Paese.
Lo scontro tra Conte e Mentana rappresenta un segnale chiaro di ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi: la politica estera sta diventando uno dei temi più divisivi del panorama italiano. Il M5S prosegue con una linea isolazionista e critica verso Washington e Bruxelles, mentre i media continuano a richiamare alla responsabilità su fatti e analisi.

















