Il 9 aprile 2025, il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva accolto la richiesta dei legali di Stasi, concedendogli una semilibertà che permetteva una maggiore autonomia rispetto ai permessi precedentemente concessi, pur rimanendo in un regime di detenzione. La decisione aveva suscitato forti reazioni, in particolare dalla procuratrice generale Francesca Nanni, che aveva denunciato “vizi di legittimità” nel provvedimento.
Il verdetto atteso in serata
L’udienza di oggi si tiene in forma cartolare, senza presenza fisica delle parti, e si basa esclusivamente sulla documentazione depositata. I giudici della Corte Suprema hanno ora due opzioni:
- Confermare la semilibertà, rigettando il ricorso della procura
- Accogliere il ricorso e rimandare il caso a un nuovo esame da parte del Tribunale di Sorveglianza
La decisione della Cassazione è attesa tra stasera e domani mattina. Qualsiasi sia l’esito, avrà un impatto forte non solo sulla posizione penale di Stasi, ma anche sul dibattito mediatico e giudiziario attorno a uno dei casi di cronaca nera più discussi d’Italia negli ultimi vent’anni. Le dichiarazioni rilasciate da Stasi nell’intervista — in cui ribadiva la sua innocenza e auspicava che prima o poi la verità emergesse — sono ora al centro di un caso legale che potrebbe ridefinire i suoi diritti in carcere.