Una nuova ondata influenzale sta travolgendo il Regno Unito e gran parte dell’Europa, con numeri che non si vedevano da anni. A preoccupare è soprattutto la rapidità con cui il contagio sta crescendo: secondo i dati ufficiali, l’Inghilterra ha registrato un aumento di oltre 2.600 ricoveri al giorno, pari a un incremento del 55% rispetto alla settimana precedente. Un’impennata che il professor Stephen Powis, direttore medico del NHS, ha definito senza esitazioni «un’ondata senza precedenti di super influenza».

Il picco deve ancora arrivare, ma ospedali e medici parlano già di scenario peggiore per questa stagione. E mentre le autorità rilanciano le raccomandazioni per anziani, fragili e persone con patologie croniche, i media britannici usano toni allarmati evocando il rischio di un “virus mutante”.
Un virus più contagioso della media: identificato il ceppo A/H3N2 J.2.4.1
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la super influenza è dovuta a un ceppo particolarmente diffusivo: il virus A/H3N2 J.2.4.1, sottoclade K. Non è più grave di quelli passati, ma presenta diverse mutazioni che stanno contribuendo alla sua notevole capacità di propagazione.
A preoccupare è anche un altro punto: queste mutazioni potrebbero ridurre l’efficacia del vaccino stagionale. Tuttavia, l’OMS ribadisce che la vaccinazione continua a proteggere in modo significativo dai casi gravi e dai ricoveri, sia nei bambini che negli adulti.
Chi si sta ammalando di più: bambini e adolescenti tra i 5 e i 14 anni
Una delle anomalie più evidenti dell’attuale stagione influenzale è l’età dei pazienti. La crescita dei contagi è infatti molto marcata tra bambini e preadolescenti. In tutto il Regno Unito, diverse scuole hanno già reintrodotto misure simili a quelle adottate durante la pandemia di Covid-19 per contenere la circolazione del virus.
«Il numero di casi tra i minori è fuori scala per questa fase dell’anno», spiegano fonti mediche britanniche. A Londra, in particolare, il sistema sanitario registra un sovraccarico preoccupante.
Un’ondata che investe tutto il Regno Unito
Il boom dei contagi non riguarda solo l’Inghilterra. Scozia, Galles e Irlanda del Nord mostrano trend identici, con aumenti rapidi e costanti. Nella scorsa settimana, le autorità hanno contato una media di 2.660 ricoveri giornalieri, contro i 1.717 della settimana precedente.
Una pressione che arriva in uno dei momenti più complessi per l’NHS: periodo natalizio alle porte, personale ridotto e rischio di nuovi scioperi dei medici.
Perché la stagione influenzale 2025-2026 è così anomala
L’OMS segnala che l’intero emisfero settentrionale sta vivendo un inizio anticipato e sopra la media dell’attività influenzale. E non va meglio nell’emisfero australe, dove diversi Paesi hanno sperimentato stagioni insolitamente lunghe con virus persistenti per mesi.
Gli esperti spiegano che i virus A/H3N2 sono in continua evoluzione e che differenze come quelle osservate nel sottoclade J.2.4.1, pur non aumentando la pericolosità, richiedono un monitoraggio costante.
Cosa raccomandano ora i medici
Nessun allarme rosso, specificano gli esperti, ma massima prudenza. Le indicazioni per la popolazione sono chiare:
- vaccinarsi, se non ancora fatto, soprattutto anziani e fragili
- restare a casa in caso di febbre e sintomi respiratori
- evitare contatti con soggetti vulnerabili se influenzati
- lavare spesso le mani e arieggiare gli ambienti
Il Regno Unito si trova di fronte a una sfida sanitaria significativa, ma gli esperti ribadiscono che non siamo davanti a un virus più letale bensì a un virus molto più rapido nella diffusione. Una differenza che, in un sistema sanitario già sotto pressione, può fare la differenza.
L’ondata influenzale britannica diventa così un campanello d’allarme per l’Europa: le prossime settimane diranno se il fenomeno rimarrà circoscritto o se rappresenterà l’inizio di una stagione influenzale particolarmente impegnativa anche nel resto del continente.

















