martedì, Luglio 1

Terremoto a Napoli e Campi Flegrei, scossa da 4.6: “È il sisma più forte degli ultimi 40 anni, ma il rischio vero è l’eruzione”

Scossa ai Campi Flegrei: epicentro a Bacoli, paura e evacuazioni

Un terremoto di magnitudo 4.6 è stato registrato questa mattina nell’area dei Campi Flegrei, con epicentro nei pressi di Bacoli, a nord-ovest di Napoli. È la scossa più intensa degli ultimi 40 anni nell’area, e ha scatenato il panico tra la popolazione. L’evento sismico è stato avvertito chiaramente in tutta la zona flegrea, inclusi i quartieri di Fuorigrotta, Bagnoli, Agnano, Pianura e Soccavo.

Treni bloccati e circolazione ferroviaria sospesa

A causa dello sciame sismico, è stata sospesa in via precauzionale la circolazione ferroviaria nel nodo di Napoli, come previsto dal protocollo in caso di eventi superiori alla magnitudo 4.0. I treni in partenza da Roma e diretti al Sud sono invece partiti regolarmente.

Il fenomeno del bradisismo continua

Secondo gli esperti, la scossa rientra nel fenomeno più ampio del bradisismo, ovvero il sollevamento graduale del suolo. In questo momento, l’area si sta sollevando di circa 15 mm al mese. Questo movimento non solo provoca terremoti frequenti, ma indica anche che il sistema vulcanico sottostante è attivo.

L’esperto Doglioni: “Il vero rischio”

Interpellato da Il Messaggero, l’ex presidente dell’INGV Carlo Doglioni ha spiegato: «Non è un fenomeno nuovo. Finché il suolo si solleverà, ci saranno terremoti. È come se ci fosse un pistone che spinge dal basso verso l’alto, rompendo la crosta fredda». L’esperto chiarisce anche che la magnitudo è stata calcolata in modalità “duata”, più adatta ai terremoti di origine vulcanica, e che per motivi tettonici nell’area dei Campi Flegrei non è possibile raggiungere scosse di magnitudo 6.

Ma il punto più delicato resta la possibilità di un’eruzione. «I rischi attuali sono tre: sismico, geochimico (per la fuoriuscita di gas) e vulcanico», spiega Doglioni. «Al momento non ci sono indicazioni che il magma stia risalendo, ma l’eruzione è il pericolo più grave con cui dobbiamo fare i conti».

Una terra che trema sempre più spesso

Nel solo mese di febbraio 2025 si sono registrate 1.813 scosse nella zona. Il continuo inarcamento del terreno, causato dalla pressione dei gas e del magma, sta rendendo sempre più fragile l’area urbana sopra il vulcano. Un’esplosione improvvisa – anche di tipo freatico, come accaduto in passato – resta un’ipotesi da non escludere.

Le autorità hanno invitato la popolazione alla calma e all’attenzione, mentre la Protezione Civile continua a monitorare l’area minuto per minuto. Intanto, alcuni edifici pubblici come la Torre Enel al Centro Direzionale di Napoli sono stati evacuati per precauzione.

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