Paura nella serata di sabato 25 ottobre 2025 in Campania, dove un terremoto di magnitudo 4.0 ha scosso gran parte della regione, provocando momenti di forte tensione tra la popolazione. La scossa principale è stata registrata alle 21:49 con epicentro nel comune di Montefredane, in provincia di Avellino, a una profondità stimata di pochi chilometri.
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— Simo Gua (@SimoGua1) October 25, 2025
La vibrazione è stata avvertita in modo nitido non solo ad Avellino, ma anche nelle province di Napoli, Salerno e Benevento, facendo tremare finestre, lampadari e pavimenti. Molte persone, spaventate, sono scese in strada per precauzione, condividendo sui social il racconto di un boato improvviso seguito da un breve ma intenso tremore.
“Un boato dalle viscere della terra”: il racconto di chi ha vissuto la scossa
«Sembrava un gigante che si risvegliava, un rombo sordo è salito dal sottosuolo» – raccontano alcuni residenti sui social, descrivendo gli istanti concitati della scossa. In molti parlano di una sensazione di paura improvvisa seguita dal silenzio surreale che accompagna sempre i terremoti più forti.
Le luci hanno oscillato, gli oggetti sono caduti dai mobili, ma fortunatamente non si segnalano danni gravi né feriti. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha confermato che dopo la scossa principale si sono verificate due repliche minori di intensità inferiore.
La decisione del sindaco: “Scuole chiuse per precauzione”
Il sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, ha parlato di una scossa “fortissima”, spiegando che tutti gli abitanti si sono riversati in strada. Il primo cittadino ha convocato i tecnici comunali per effettuare sopralluoghi immediati nelle aree più popolate e ha annunciato la chiusura delle scuole per la giornata di lunedì come misura precauzionale.
«Meglio fermarsi un giorno per controllare gli edifici scolastici e garantire la sicurezza dei ragazzi» – ha dichiarato Aquino, aggiungendo che la priorità resta la verifica delle strutture pubbliche e private più esposte.
Scossa avvertita in tutta la Campania
Mia madre spaventata a morte dal terremoto dell’80, non l’ho vissuto ma dai loro racconti l’idea che Avellino stia tremando mi spaventa #terremoto
— Saa🌼 (@Saracca22) October 25, 2025
Nonostante la magnitudo moderata, l’onda sismica si è propagata in modo efficace raggiungendo anche Napoli, Salerno e Benevento. L’ampia percezione del terremoto ha generato apprensione in una regione ad alta densità abitativa come la Campania, già abituata a episodi sismici. Molti cittadini hanno raccontato di aver avvertito il sisma anche ai piani bassi e di aver preferito restare fuori casa per diversi minuti.
Una terra che non dimentica: il ricordo dei grandi terremoti
L’Irpinia è una delle aree più sismiche d’Italia, segnata da una storia di eventi tragici come il terremoto del 1980. Gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano e dell’INGV monitorano costantemente la zona, ricordando che l’origine di questi fenomeni non è di tipo vulcanico ma legata a movimenti tettonici profondi.
Nei giorni precedenti erano già state registrate altre scosse: una di magnitudo 3.6 e una di 3.1 sempre nell’area avellinese, oltre a un evento di magnitudo 2.8 nei Campi Flegrei. Un’attività che, pur non anomala, viene seguita con attenzione dagli esperti.
“Situazione sotto controllo, ma ansia tra i cittadini”
«Il CCS è attivo già da un giorno e mezzo – ha spiegato la prefetta Riflesso – e dopo l’ultima scossa di rilievo abbiamo deciso di riunirci nuovamente. Non si registrano danni, se non lievissimi, e fortunatamente nessun ferito. Tuttavia, è comprensibile lo stato d’ansia diffuso tra la popolazione».
Il prefetto ha ribadito che l’obiettivo delle autorità è garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini, anche attraverso misure precauzionali. «Abbiamo raccomandato ai sindaci di attivare i COC e di aprire i luoghi di accoglienza previsti dai piani di protezione civile, così da offrire spazi sicuri a chi non se la sente di restare in casa», ha dichiarato Riflesso.
Tende e palestre aperte per la notte
Tra gli interventi immediati segnalati dal prefetto, figurano l’allestimento di una tenda della Protezione Civile a Montefredane e l’apertura di palestre comunali ad Avellino, in particolare nelle scuole San Tommaso e D’Agostino. Queste strutture accoglieranno durante la notte le persone che, per precauzione o paura, preferiscono non dormire nelle proprie abitazioni.
Le misure sono state adottate in stretto coordinamento con la Protezione Civile e i sindaci dei comuni più vicini all’epicentro del sisma, registrato nel territorio di Montefredane. «La priorità è la serenità dei cittadini e il monitoraggio costante delle eventuali criticità», ha aggiunto Riflesso.
Scuole: nessuna chiusura generalizzata
Sul tema delle scuole, la prefetta ha chiarito che non è prevista alcuna chiusura automatica degli istituti: «Ogni amministrazione valuterà autonomamente in base ai propri controlli strutturali. Alcuni comuni hanno optato per una chiusura precauzionale, ma non si tratta di un provvedimento imposto a livello sovracomunale».
I tecnici comunali e provinciali hanno già effettuato verifiche di stabilità sugli edifici scolastici più sensibili, e i sopralluoghi continueranno anche nella giornata di domenica. L’obiettivo è garantire la piena sicurezza prima del rientro in classe previsto per lunedì.
Monitoraggio costante e collaborazione tra istituzioni
Il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) e i COC territoriali resteranno attivi anche nelle prossime ore per seguire l’evoluzione della situazione. «Abbiamo un sistema rodato di intervento – ha concluso il prefetto Riflesso – e stiamo lavorando in stretta sinergia con i sindaci e la Protezione Civile. La situazione è sotto controllo».
Intanto la popolazione resta vigile: in molti hanno trascorso la notte fuori casa, nelle aree di accoglienza o in auto, mentre la memoria dei grandi terremoti del passato continua a tenere alta l’attenzione. L’Irpinia, ancora una volta, dimostra la propria capacità di reagire con prontezza e solidarietà anche nei momenti di paura.







