Il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha ordinato l’attivazione immediata del piano nazionale di emergenza e ha dichiarato: “Stiamo lavorando senza sosta per garantire che gli aiuti raggiungano tutti coloro che ne hanno bisogno”. Le autorità hanno dispiegato squadre di soccorso, elicotteri e unità navali per monitorare la situazione e assistere le operazioni di evacuazione.
Epicentro e possibili conseguenze
Secondo l’U.S. Geological Survey (USGS), il sisma si è verificato a una profondità di circa 25 chilometri sotto il livello del mare. Le scosse sono state avvertite in gran parte del Paese, fino alla capitale Manila, e in alcune regioni limitrofe dell’Indonesia. Gli esperti temono forti scosse di assestamento nelle prossime ore.
“Si tratta di un terremoto di potenza elevata, con rischio di tsunami distruttivo,” ha spiegato il sismologo Renato Solidum Jr., direttore del Phivolcs. “Le prime onde potrebbero raggiungere la costa entro pochi minuti, con un’altezza potenziale fino a tre metri”.
Il ricordo del sisma di Cebu
Il terremoto arriva a due settimane da un altro disastro naturale che aveva colpito l’isola di Cebu, causando 74 vittime e oltre 72.000 sfollati. Le autorità temono che l’attuale scossa possa aggravare la situazione di instabilità geologica e di emergenza umanitaria nel Paese.
Il sistema di allerta nazionale resta attivo e i cittadini sono invitati a seguire gli aggiornamenti attraverso i canali ufficiali del Phivolcs e del National Disaster Risk Reduction and Management Council.
Un arcipelago ad alto rischio sismico
Le Filippine si trovano lungo l’Anello di Fuoco del Pacifico, una delle aree più sismicamente attive al mondo, dove si concentrano circa il 90% dei terremoti globali. Ogni anno l’arcipelago registra centinaia di scosse, ma solo alcune raggiungono livelli potenzialmente distruttivi come quello odierno.
Le autorità mantengono l’allerta massima anche nelle prossime ore: la priorità resta la salvaguardia della popolazione costiera e la gestione dell’eventuale emergenza tsunami.