Il ruolo dei capitani
Ogni imbarcazione sta valutando autonomamente la propria rotta. I capitani hanno l’ultima parola: potranno decidere di proseguire insieme alla Flotilla o di staccarsi lungo il percorso. Alcuni hanno già optato per la seconda opzione.
Il caso della delegazione italiana
Tra le voci più influenti, Maria Elena Delia – portavoce della delegazione italiana e docente a Torino – ha scelto di rientrare in Italia per coordinare la comunicazione e tentare una mediazione da terra con istituzioni e organismi internazionali. Una scelta che evidenzia le difficoltà e la frammentazione crescente tra gli attivisti.
Prossimi giorni decisivi
La navigazione verso Gaza dovrebbe durare ancora cinque giorni. Nel frattempo, gli attivisti continuano a chiedere un corridoio umanitario permanente, via mare sotto il controllo dell’ONU o via terra con la riapertura del valico di Rafah.
Un’opinione pubblica divisa
Fuori dalle imbarcazioni, il dibattito resta acceso: c’è chi considera la Flotilla un atto di coraggio e chi, al contrario, la accusa di mettere a rischio vite umane per un gesto più simbolico che pratico. Una cosa è certa: l’iniziativa ha riacceso i riflettori sulla crisi umanitaria a Gaza, riportando al centro dell’agenda politica internazionale la questione dei diritti civili e della libertà di movimento.