domenica, Luglio 13

Dazi USA al 30% contro l’Europa: Von der Leyen, Meloni e le reazioni italiane ed europee

Dazi USA al 30% contro l’Europa: Von der Leyen, Meloni e le reazioni italiane ed europee

È arrivata la comunicazione ufficiale della Casa Bianca: dal 1° agosto 2025, gli Stati Uniti applicheranno dazi doganali al 30% su numerosi prodotti provenienti dall’Unione Europea. La notizia ha scatenato le reazioni delle istituzioni europee e dei governi nazionali, così come delle principali organizzazioni imprenditoriali. La misura, firmata dal presidente Donald Trump, rientra in un piano di revisione dei rapporti commerciali tra USA e UE.

La posizione della Commissione UE

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: “L’imposizione di dazi del 30% sulle esportazioni dell’Ue sconvolgerebbe le principali catene di approvvigionamento transatlantiche, a scapito delle imprese, dei consumatori e dei pazienti su entrambe le sponde dell’Atlantico”. Von der Leyen ha aggiunto che Bruxelles resta disponibile al dialogo, ma è pronta ad attuare “contromisure proporzionate” in difesa degli interessi dell’Unione.

Meloni: “Serve un accordo equo”

meloni dimissioni renzi 7 maggio 2025

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attraverso una nota di Palazzo Chigi, ha espresso una posizione conciliatoria: “Confidiamo nella buona volontà di tutti gli attori in campo per arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso”. Meloni ha sottolineato come un conflitto commerciale transatlantico “non avrebbe alcun senso nello scenario geopolitico attuale”.

Le reazioni dei leader europei

Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha scritto su X: “I dazi sono tasse. Alimentano l’inflazione e ostacolano la crescita. Siamo pronti a proteggere i nostri interessi”. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso solidarietà alla Commissione, chiedendo di attivare “tutti gli strumenti disponibili, incluso il meccanismo anticoercizione”.

Più cauta la posizione della Germania. La ministra dell’Economia Katherina Reiche ha invitato a “negoziare in modo pragmatico”. Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha definito i dazi “ingiustificati e distruttivi per la prosperità”.

La posizione dei partiti italiani

 

La Lega ha commentato che “lo scontro è insensato e l’Italia non dovrebbe pagarne il prezzo per colpa dell’Europa a trazione tedesca”.

Dal Partito Democratico, la segretaria Elly Schlein ha proposto di colpire le big tech americane: “Servono risposte forti per difendere gli interessi europei”. Queste le sue parole: “Ci aspettiamo una presa di posizione netta e forte, che fin qui non c’è stata, da parte del governo e di Giorgia Meloni. Perché non è che per le loro amicizie politiche possono danneggiare l’interesse nazionale e l’interesse europeo. Adesso c’è da rafforzare ogni tentativo negoziale che possa evitare questi dazi al 30%”,

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