Da parte americana non è arrivata alcuna conferma ufficiale, ma ambienti vicini al Partito Repubblicano non escludono “contatti preliminari” tra gli staff dei due leader. “Trump vuole presentarsi come l’uomo capace di ristabilire l’ordine mondiale”, ha commentato un analista di Washington al New York Times.
Le preoccupazioni dell’Europa
La prospettiva di un faccia a faccia diretto tra Trump e Putin preoccupa invece i governi europei. L’Unione teme di essere messa ai margini di un eventuale negoziato bilaterale che potrebbe escludere Bruxelles e Kiev. “Un’intesa Trump-Putin senza il coinvolgimento dell’Europa significherebbe perdere voce sul futuro dell’Ucraina”, ha dichiarato un diplomatico tedesco a Der Spiegel.
Alcuni Stati membri, come la Francia e la Polonia, chiedono che qualsiasi apertura diplomatica passi attraverso un formato multilaterale che includa anche la NATO e l’Unione Europea, per evitare che Mosca imponga condizioni favorevoli ai propri interessi territoriali.
Un messaggio politico da Mosca
L’annuncio di Dmitriev, comunque, ha un chiaro valore politico. Il Cremlino sembra voler lanciare un messaggio al mondo: la Russia si considera ancora una potenza centrale nei nuovi equilibri globali e guarda a Trump come all’unico interlocutore in grado di riaprire un canale diretto con Mosca. Un messaggio che, secondo gli osservatori, serve anche a isolare ulteriormente l’amministrazione Biden, giudicata “ostile e inefficace”.
In attesa di conferme ufficiali, la notizia di un possibile vertice Trump-Putin accende la scena diplomatica e mette in allarme le cancellerie europee. Se davvero l’incontro dovesse concretizzarsi, potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra Russia e Stati Uniti – e, forse, l’inizio della fine della guerra in Ucraina.


















