sabato, Luglio 12

Garlasco, svolta nel caso Chiara Poggi: nella bocca tracce di Dna maschile mai analizzate

Una scoperta che potrebbe riaprire tutto

Nel caso Garlasco, uno dei delitti più controversi della cronaca italiana degli ultimi decenni, arriva una svolta inattesa e potenzialmente decisiva: sul tampone orale di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella sua abitazione il 13 agosto 2007, è stato individuato un profilo di Dna maschile sconosciuto, mai analizzato in 18 anni.

Il campione, prelevato durante l’autopsia dal medico legale Marco Ballardini, era stato conservato ma non sottoposto ad alcuna analisi genetica. Solo ora, su incarico del Tribunale di Pavia, la genetista forense Denise Albani lo ha esaminato, rilevando un profilo genetico Y — indicativo di un soggetto di sesso maschile — che non corrisponde né ad Alberto Stasi (ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva), né al nuovo indagato Andrea Sempio.

Un Dna sconosciuto nella bocca di Chiara: cosa significa

Il fatto che il Dna si trovi proprio nella bocca della vittima suggerisce un contatto diretto e potenzialmente violento tra Chiara e una terza persona di sesso maschile nelle fasi immediatamente precedenti o contestuali all’omicidio. Un dato inquietante, che mette in discussione l’intera ricostruzione giudiziaria del caso.

Secondo fonti vicine all’inchiesta, il profilo sarà ora amplificato per permettere eventuali confronti nelle banche dati italiane ed europee. Se dovesse emergere una corrispondenza, si potrebbe arrivare a identificare un nuovo possibile sospetto e aprire a una revisione del processo.

Un caso segnato da errori e omissioni

La presenza di un campione genetico così rilevante, rimasto inspiegabilmente inutilizzato per 18 anni, solleva dubbi pesanti sulla qualità delle indagini iniziali. Il tampone orale è stato prelevato regolarmente in sede autoptica, ma per motivi mai chiariti non è mai stato inserito nel circuito delle analisi forensi.

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