Botulino: sintomi dell’intossicazione, alimenti a rischio e prevenzione
Negli ultimi giorni, due episodi drammatici hanno riportato sotto i riflettori un pericolo tanto invisibile quanto letale: il botulino.
A Cosenza, un semplice panino con i broccoli; a Cagliari, una salsa all’avocado. Due piatti apparentemente innocui, serviti in contesti diversi e in città lontane, ma che avrebbero avuto lo stesso esito tragico: la morte di un uomo di 52 anni e di una donna di 38.
Al momento, la presenza della tossina botulinica in questi casi non è stata ancora confermata ufficialmente, ma l’allarme resta alto. In entrambe le città, altre persone che avevano consumato gli stessi alimenti hanno sviluppato sintomi compatibili con un’intossicazione alimentare e sono state ricoverate. Le autorità sanitarie e gli inquirenti stanno indagando per stabilire l’origine esatta della contaminazione.
Questi eventi riportano l’attenzione pubblica su un nemico silenzioso, capace di colpire senza dare alcun segnale visibile: il Clostridium botulinum.
Che cos’è il botulino e perché è così pericoloso
Il botulino è una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, considerata tra le sostanze più potenti in natura. La sua azione blocca la trasmissione degli impulsi nervosi ai muscoli, provocando una paralisi progressiva. Nei casi più gravi, quando la paralisi arriva a interessare i muscoli respiratori, può condurre alla morte per arresto respiratorio.
Il batterio si sviluppa in ambienti privi di ossigeno (anaerobici) e produce spore estremamente resistenti, capaci di sopravvivere per anni in condizioni favorevoli. Anche una quantità minuscola di tossina può provocare il botulismo, la malattia derivante dall’avvelenamento.
Le condizioni che favoriscono la contaminazione sono:
assenza di ossigeno (come nei barattoli o nelle lattine chiuse ermeticamente)
temperatura adeguata alla crescita batterica
pH non sufficientemente acido
La tossina botulinica ha un aspetto subdolo: può svilupparsi senza alterare odore, sapore o colore del cibo, rendendo praticamente impossibile accorgersi della contaminazione prima di consumarlo.
Botulismo alimentare: cause e vie di trasmissione
Il botulismo alimentare si verifica quando si ingeriscono alimenti contenenti la tossina già formata. Le fonti più comuni sono:
conserve vegetali fatte in casa (soprattutto se non acide, come legumi e verdure)
carni lavorate o insaccati artigianali
prodotti ittici affumicati o conservati
salse e sughi preparati senza adeguate condizioni igieniche
Esistono anche altre forme di botulismo:
botulismo da ferita, quando il batterio penetra in una lesione cutanea e lì produce la tossina
botulismo infantile, che può colpire i bambini sotto l’anno di età a causa dello sviluppo di spore nell’intestino ancora immaturo (motivo per cui il miele non va mai dato ai neonati)
La gravità dei sintomi dipende dalla quantità di tossina ingerita e dalla rapidità con cui si interviene con le cure.
Sintomi del botulismo: come riconoscerli
I sintomi del botulismo possono comparire in un arco di tempo che va da poche ore a diversi giorni dopo l’ingestione del cibo contaminato.
Le manifestazioni iniziali includono:
disturbi visivi: visione doppia o annebbiata
difficoltà a parlare (disartria)
problemi di deglutizione (disfagia)
secchezza della bocca