mercoledì, Settembre 17

Delitto di Garlasco, nuova perizia sul sangue: “Un solo assassino”

Delitto di Garlasco: la nuova perizia sul sangue conferma la presenza di un solo assassino

Il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007, continua a far discutere e a produrre nuove analisi dopo quasi diciotto anni dai fatti.

 

Questa mattina è stata depositata una nuova perizia, richiesta dalla Procura di Pavia, che potrebbe avere un peso rilevante nelle indagini ancora aperte. Si tratta della Bpa (Bloodstain Pattern Analysis), ovvero l’analisi delle macchie di sangue, affidata al comandante del Ris di Cagliari, Andrea Berti.

 

L’esame, durato diverse ore, ha ricostruito in tre dimensioni la scena del crimine in cui perse la vita Chiara Poggi, giovane di 26 anni uccisa nella villetta di via Pascoli a Garlasco. Secondo quanto trapelato, la relazione esclude in maniera netta l’ipotesi della presenza di due assassini, confermando che a colpire Chiara fu una sola persona.

La ricostruzione della scena del delitto

La perizia presentata in procura si è concentrata sullo studio approfondito delle tracce ematiche lasciate nella villetta di Chiara Poggi. L’analisi scientifica delle macchie di sangue consente infatti di comprendere la dinamica di un’aggressione, la posizione della vittima e quella dell’aggressore al momento dei colpi, nonché il numero di persone coinvolte.

Grazie a sofisticate tecnologie, i periti hanno elaborato una ricostruzione tridimensionale dell’omicidio. I risultati sembrano chiari: non ci sono segni che indichino la presenza di più di un aggressore. Questa conclusione si allinea a quanto già stabilito in passato dalla Cassazione, che, nella sentenza definitiva a carico di Alberto Stasi, aveva individuato in un unico soggetto l’autore del delitto.

Il precedente giudiziario e la condanna di Stasi

Il nome di Alberto Stasi, all’epoca dei fatti fidanzato della vittima, resta inevitabilmente legato a questo caso. Dopo anni di processi, ricorsi e ribaltamenti, Stasi è stato definitivamente condannato a 16 anni di carcere come unico responsabile della morte di Chiara.

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