sabato, Ottobre 18

Caso Garlasco, l’annuncio di Nuzzi su Sempio in diretta

Andrea Sempio, indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi, ha nominato come nuovo difensore il penalista Liborio Cataliotti. La sostituzione di Massimo Lovati arriva dopo settimane di frizioni e polemiche mediatiche. Ecco profilo, precedenti e possibili riflessi sulla strategia.

Il cambio di rotta

È ufficiale: Liborio Cataliotti è il nuovo legale di Andrea Sempio, 37 anni, al centro del nuovo filone d’indagine sul delitto di Garlasco. Il penalista subentra a Massimo Lovati, allontanato dopo dichiarazioni pubbliche giudicate sopra le righe e finite nel mirino dell’Ordine forense. La decisione chiude la “pausa di riflessione” annunciata da Sempio e inaugura una fase che punta a ricalibrare toni e priorità difensive.

Lo stesso Lovati, intervenendo in tv, ha commentato la scelta con toni concilianti: “Conosco e stimo Cataliotti, gli auguro buona fortuna. Spero faccia tesoro del lavoro svolto fin qui”. Un messaggio che lascia intendere la volontà di preservare almeno in parte l’impianto già tracciato.

Chi è Liborio Cataliotti

59 anni, studio a Reggio Emilia, Cataliotti ha maturato esperienza in processi ad alta esposizione pubblica. Nel suo curriculum compaiono il calcioscommesse, il caso Stamina (Davide Vannoni), un’inchiesta su appalti a Reggio Emilia e il procedimento sull’omicidio di Saman Abbas. La notorietà nazionale arriva con la difesa della teleimbonitrice Vanna Marchi; più di recente ha assunto i mandati di Stefania Nobile e dell’ex compagno Davide Lacerenza nell’indagine sulla “Gintoneria” di Milano.

Un profilo abituato a contesti mediatici complessi, che potrebbe segnare un cambio di passo nella gestione della comunicazione esterna e del rapporto con i media, senza snaturare il lavoro tecnico sul fascicolo.

Perché esce Lovati (e cosa resterà della sua linea)

La frattura con Lovati si è consumata dopo una sequenza di uscite pubbliche che hanno alimentato tensioni e portato anche a segnalazioni disciplinari. Secondo ambienti vicini all’ex difensore, parte dell’architettura strategica fin qui impostata potrebbe rimanere un riferimento: atti, istanze e calendarizzazioni già avviate non verranno buttate, ma filtrate e riorganizzate dal nuovo legale in base alle sue priorità.

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