Il caso giudiziario legato alla morte di Chiara Poggi si arricchisce di un nuovo capitolo, segnato da polemiche infuocate e attacchi incrociati tra Procura e famiglia della vittima. Mentre si attende l’esito della richiesta di semilibertà per Alberto Stasi, già condannato in via definitiva a 16 anni, entra nel vivo anche l’indagine parallela che coinvolge Andrea Sempio, nuovo indagato per l’omicidio di Garlasco.
Conferito l’incarico al genetista: ma la Procura non ci sta
A Pavia, l’udienza per il conferimento dell’incarico al genetista Emiliano Giardina, scelto dal gip Daniela Garlaschelli, ha acceso tensioni in aula. Giardina, noto per il suo ruolo nel caso Yara Gambirasio, dovrà analizzare il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e confrontarlo con quello di Sempio e altri soggetti, tra cui amici e familiari.
Ma la Procura ha chiesto la ricusazione dell’esperto: secondo il procuratore aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano, Giardina avrebbe già espresso un parere inappropriato nel 2017 durante un’intervista a “Le Iene”, affermando che quel Dna non permetteva una compatibilità certa. Per l’accusa, si tratterebbe di un giudizio pregiudicante, incompatibile con il ruolo super partes richiesto per l’incidente probatorio.