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“Allucinante”: Garlasco, i genitori di Chiara Poggi rompono il silenzio

Garlasco, i genitori di Chiara Poggi: “Stasi innocente? Un’assurdità, è l’unico colpevole e ora passa per vittima”

Rita e Giuseppe Poggi ribadiscono con fermezza: “La verità sull’omicidio di nostra figlia è già stata scritta, tutto il resto sono solo congetture”. A pochi giorni da quello che sarebbe stato il 44esimo compleanno di Chiara, i suoi genitori raccontano il dolore che non si affievolisce mai: “Non riusciamo nemmeno a sognarla”.

Un dolore mai sopito: “Alberto Stasi è colpevole”

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco, ha segnato profondamente la vita dei suoi genitori, Rita e Giuseppe. Dopo anni di battaglie legali, la sentenza definitiva ha stabilito che il colpevole è Alberto Stasi, ex fidanzato della giovane. I genitori di Chiara non hanno dubbi: “I processi hanno stabilito la verità, e questa non può essere messa in discussione”.

Negli ultimi tempi, il caso è tornato a far parlare di sé, con nuove ipotesi investigative e l’attenzione mediatica nuovamente puntata su Garlasco. Le indagini riaperte, le analisi su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, e il clamore mediatico hanno riportato la famiglia Poggi in un vortice di dolore e rabbia. “Siamo amareggiati nel sentire ancora una volta dichiarazioni che cercano di ribaltare una sentenza definitiva. Stasi continua a professarsi innocente, ma la giustizia ha parlato”, sottolineano.

La giustizia e il tentativo di riscrivere la storia

Alberto Stasi ha tentato più volte di ribaltare la sentenza con ricorsi e revisioni, ma senza successo. “Come è possibile che gli sia permesso di parlare liberamente e di insinuare dubbi sulla sua condanna?”, si chiedono i genitori di Chiara. “Lui non è una vittima, ma un detenuto riconosciuto colpevole con una sentenza definitiva. Ora sembra che stia cercando di riscrivere la storia a suo favore, e questo è inaccettabile”.

Nonostante le nuove indagini su Andrea Sempio, la famiglia Poggi rimane ferma sulla propria posizione: “Le indagini possono proseguire, ma la verità è già stata scritta. Stasi è stato condannato e non può essere trasformato in una vittima della giustizia”.

Un dolore rinnovato ad ogni notizia

Il clamore mediatico intorno al caso non fa che riaprire ferite mai chiuse. “Ogni volta che accendiamo la televisione vediamo nostra figlia. Questo rende ancora più difficile andare avanti”, racconta Rita Poggi. “La gente ci ferma per strada e ci dice che spera nella verità, ma quale verità? Quella è già stata accertata. Il rischio è che il vero colpevole venga riabilitato agli occhi dell’opinione pubblica, mentre noi continuiamo a vivere con la perdita di Chiara”.

I Poggi vivono ancora nella villetta di Garlasco dove Chiara è stata uccisa. “Non abbiamo mai pensato di lasciarla, qui c’è Chiara”, spiegano con emozione. La sua stanza è rimasta intatta, un piccolo santuario della sua memoria. “Non possiamo abbandonare questo luogo, è come se lei fosse ancora qui con noi”.

Il ricordo di Chiara e un compleanno mai festeggiato

Il 31 marzo Chiara avrebbe compiuto 44 anni. “Ogni anno, in questo giorno, compriamo dieci rose bianche e andiamo al cimitero a portarle a nostra figlia”, raccontano. “Non riusciamo a immaginarla adulta, per noi rimane la Chiara che tutti hanno conosciuto dalle fotografie”.

Il padre di Chiara confessa un dolore ancora più intimo: “Non l’ho mai sognata. Mia moglie qualche volta sì, ma io mai. Mi piacerebbe rivederla, parlarle, ma nei miei sogni non compare mai”. I video di famiglia girati prima del 2000 sono ancora chiusi in un cassetto, impossibili da rivedere: “Non trovo il coraggio di guardarli”, ammette Giuseppe Poggi.

Chiara, una ragazza speciale e discreta

Il ricordo di Chiara vive non solo nei suoi genitori, ma anche nelle parole di chi l’ha conosciuta. L’autista dell’autobus che la portava al lavoro ha detto di lei: “Era una ragazza che notavo perché non si faceva notare”. “Ed era proprio così la nostra Chiara”, conclude la madre con un velo di malinconia.

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