La Questura di Macerata ha confermato che nessuna delle cinque guardie giurate né gli automobilisti coinvolti è rimasto ferito. L’autostrada è stata chiusa in entrambe le direzioni per consentire le operazioni di bonifica e i rilievi della scientifica. Solo dopo le 20:30 è stato possibile organizzare l’inversione di marcia per far defluire i veicoli bloccati in coda.
Un modus operandi che richiama i “banditi dei portavalori”
Gli investigatori ipotizzano che la banda possa essere collegata ai “banditi dei portavalori” attivi tra Puglia e Marche negli ultimi anni, noti per l’uso di tecniche paramilitari e attrezzature esplosive. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Macerata e coinvolgono Polizia Stradale, Squadra Mobile e Reparti Speciali.
Le autorità stanno analizzando le immagini dei droni e delle telecamere autostradali per individuare gli altri membri in fuga. Gli inquirenti non escludono che l’assalto fosse stato pianificato per settimane, con sopralluoghi mirati e mezzi rubati.
Un colpo fallito ma un messaggio chiaro
Nonostante il fallimento del piano, l’episodio conferma la pericolosità crescente dei gruppi specializzati in assalti ai portavalori, capaci di agire in pieno giorno con armi da guerra e strategie militari. La prontezza delle guardie e l’intervento delle forze dell’ordine hanno evitato una possibile tragedia.


















