Come riporta Libero, in autunno arriveranno i risultati dell’incidente probatorio atteso per ottobre. E quei dati potrebbero cambiare radicalmente la percezione pubblica e giudiziaria dell’intero caso su Andrea Sempio e le persone a lui vicine.
Dubbi sull’orario della morte e ricostruzioni traballanti
De Rensis si sofferma poi sull’orario del delitto, altro nodo cruciale: “Parliamo di un margine di 23 minuti. Davvero troppo risicato per uccidere, pulirsi, fuggire. Ma era l’unica finestra in cui Stasi non aveva alibi, e così si è deciso che quella fosse l’ora della morte”.
“Sia chiaro – aggiunge – il primo colpevole resta l’assassino di Chiara Poggi, chiunque esso sia. Ma subito dopo, la colpa è anche di chi ha permesso che questa indagine fosse condotta con tanti errori, alimentando dolore, dubbi e rabbia per anni”.
Il caso Garlasco, dopo 18 anni, è quindi tutt’altro che risolto. E le ombre sul passato potrebbero farsi ancora più lunghe nei mesi a venire.