Garlasco, martedì parte l’incidente probatorio: DNA, impronte e vecchi reperti sotto la lente
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco entra nella sua fase più delicata e tecnica. Martedì, negli uffici della Polizia Scientifica di Milano, prenderà il via l’attesissimo incidente probatorio che potrebbe riaprire completamente il destino giudiziario del delitto che scosse l’Italia nell’agosto del 2007.
Al centro della scena, l’unico indagato della nuova inchiesta, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e da anni al centro di indiscrezioni e ipotesi mai confermate. Ora, però, si passa ai fatti: DNA, impronte, spazzatura e residui biologici torneranno sotto i riflettori.
Una squadra di esperti per un confronto che si preannuncia infuocato
L’accertamento irripetibile sarà coordinato dai periti Denise Albani e Domenico Marchigiani, nominati dalla gip Daniela Garlaschelli. In campo anche i consulenti dei pm, Carlo Previderè e Pierangela Grignani, e quelli della difesa, tra cui l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano. Presenti anche i legali della famiglia Poggi e quelli di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni nel 2015.
Il confronto tra le parti si preannuncia teso e tecnico: si lavorerà su materiale in passato giudicato inutilizzabile o scartato. I reperti sono stati recuperati dalla caserma dei Carabinieri di Milano e dall’Istituto di Medicina Legale di Pavia. Saranno analizzati impronte, fascette adesive, campioni biologici e rifiuti.
Le unghie di Chiara: la chiave di tutto?
Uno dei focus principali sarà il DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi: classificato come “anonimo” nel processo del 2015, oggi – secondo la difesa di Stasi – potrebbe essere attribuito ad Andrea Sempio grazie ai progressi della scienza. Tuttavia, la difesa di Sempio respinge fermamente l’accusa, parlando di “diavoleria giuridica” e di “accanimento”.