Dopo la guerra: scambi con Mosca e il “costo” dell’Ucraina in UE
Guardando al “dopo”, Dini vede due strade: «Se riprendono i commerci con la Russia avremo grandi benefici. Ma se l’Ucraina entra nell’UE, i costi saranno alti: è un Paese agricolo con costi molto bassi, la Pac ne verrebbe stravolta».
Israele, Gaza e Cisgiordania: «Netanyahu vuole il Grande Israele»
Capitolo Medio Oriente: «Netanyahu punta al Grande Israele e a mettere fine alla prospettiva dello Stato palestinese». Dini definisce «una vergogna» quanto accade in Cisgiordania: «Nuovi insediamenti illegali che tagliano la West Bank». Su Gaza: «Vuole impadronirsi della Striscia. Dei palestinesi non gli importa: pensa che debbano andarsene». Durissimo sugli ostaggi: «È pronto a sacrificarli. Da oggi possiamo considerarli tutti morti».
Carriera, strappi e amicizie potenti
Dini ripercorre lo spartiacque del 1994: da Bankitalia al Tesoro «su proposta di Gianni Letta e Berlusconi». La crisi del 1995? «Nessuna rottura con il Cavaliere: Scalfaro non voleva elezioni, nacque un governo tecnico di transizione e Berlusconi indicò me per Palazzo Chigi. FI non votò la fiducia, poi se ne pentirono». Con Bill e Hillary Clinton «grande rapporto, anche umano».
Quirinale, la bomba: «Meloni sarebbe la soluzione migliore»
Alla domanda sul futuro Colle, Dini non tentenna: «Giorgia Meloni. Sarebbe la soluzione migliore». E sul nuovo Papa Leone: «Figura che piace, ora deve dimostrare di saper governare la Curia. Parolin segretario di Stato? Agevolerebbe il compito».