giovedì, Luglio 17

Garlasco, caso DNA: “Esaurito il campione sulla garza”. L’autopsia smentisce il morso all’assassino

Il prelievo incriminato, effettuato nel 2007, non fu eseguito con un tampone sterile ma con una garza in tessuto destinata solo alla raccolta del materiale genetico di Chiara per confronti interni, e non a fini probatori. Per questo gli esperti parlano di probabile contaminazione. «La quantità di DNA maschile è inferiore a un’unità cellulare», evidenziano i periti. Per fare un paragone, nel caso di Yara Gambirasio il DNA che portò all’identificazione di Massimo Bossetti era oltre 2000 picogrammi/microlitro, mentre qui si parla di meno di 100 picogrammi.

L’autopsia: Chiara non morse l’assassino

Un altro elemento ridimensiona l’ipotesi di aggressione con la mano in bocca alla vittima. Il referto autoptico di Marco Ballardini è chiaro: «Scarso sangue sulla mucosa, integra». Dunque, Chiara non avrebbe morso il suo aggressore, smontando la teoria secondo cui il DNA maschile deriverebbe da un contatto diretto durante la colluttazione.

Le indagini: Andrea Sempio resta indagato

L’incidente probatorio, iniziato il 17 giugno e ora sospeso per la pausa estiva, punta a chiarire se Andrea Sempio – amico del fratello di Chiara – possa essere collegato alla scena del crimine. Finora, però, il suo DNA non è stato trovato su nessun reperto: né tamponi, né impronte adesive, né sugli oggetti sequestrati in casa Poggi. A inizio agosto è prevista una sessione di confronto tra i consulenti per valutare le prossime mosse. Restano da analizzare due tracce maschili rinvenute sotto le unghie della vittima.

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