Le indagini si sono concentrate anche sulla cronologia dei movimenti di Mark Samson dopo l’omicidio, cercando di capire se ci siano state telefonate, messaggi o spostamenti sospetti che possano confermare l’ipotesi di un aiuto esterno. In parallelo, gli investigatori stanno verificando la compatibilità degli orari con la posizione geografica dei dispositivi mobili delle persone coinvolte, grazie ai dati delle celle telefoniche.
Indagata anche la madre di Mark Samson
Un altro sviluppo importante nelle indagini è rappresentato dall’iscrizione della madre di Mark Samson nel registro degli indagati. La donna è accusata di aver contribuito a occultare il reato, precisamente per concorso nell’occultamento di cadavere. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe aiutato il figlio a ripulire l’appartamento da eventuali tracce di sangue e altre prove compromettenti.
Tuttavia, le sue gravi condizioni di salute fanno escludere un suo coinvolgimento diretto nel trasporto del corpo fino a Capranica Prenestina. Gli investigatori ritengono improbabile che la donna, date le sue limitazioni fisiche, abbia potuto partecipare attivamente a un’operazione tanto faticosa e logistica.
Un delitto premeditato o un gesto d’impeto?
Resta da chiarire se l’uccisione di Ilaria Sula sia stata un gesto improvviso oppure se Mark Samson abbia pianificato il delitto con lucidità. Gli inquirenti non escludono alcuna pista. Alcuni indizi potrebbero far pensare a un’azione premeditata, specialmente considerando il modo in cui è stato successivamente occultato il corpo. Altri elementi, invece, suggeriscono una reazione violenta e incontrollata scatenata da motivazioni personali o relazionali.
La giovane vittima aveva da poco interrotto la relazione con Samson, e questo potrebbe aver scatenato un sentimento di rifiuto e frustrazione nel ragazzo, che sarebbe poi sfociato in un’aggressione mortale.
Il contesto familiare e le relazioni personali sotto la lente
Gli investigatori stanno scandagliando anche i rapporti familiari e sociali dell’indagato, cercando di comprendere il ruolo dei suoi parenti nel periodo precedente e successivo all’omicidio. Particolare attenzione viene rivolta a un familiare maschio che potrebbe aver avuto non solo la motivazione, ma anche i mezzi logistici per aiutare Mark a liberarsi del corpo.
Al contempo, vengono analizzati i profili social di Mark Samson e i messaggi scambiati con amici, familiari e con la stessa Ilaria, per individuare eventuali segnali premonitori di comportamenti violenti o ossessivi.
Una comunità sotto shock e il dolore dei familiari della vittima
La comunità romana e in particolare il quartiere Africano, dove risiedeva Ilaria, è ancora profondamente scossa da quanto accaduto. La ragazza, descritta da tutti come solare, brillante e gentile, era una studentessa molto apprezzata e integrata nel contesto sociale e universitario.
Il dolore dei familiari della giovane è immenso. I genitori hanno chiesto giustizia e trasparenza, esprimendo profonda fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e nella magistratura. Hanno anche lanciato un appello contro la violenza sulle donne, sottolineando quanto sia importante riconoscere e denunciare i segnali di pericolo nelle relazioni affettive.