Il caso modenese si aggiunge a una lunga serie di episodi analoghi avvenuti di recente sulle strade italiane. Solo nel 2025, secondo i dati Asaps-Sipidata, si contano 56 immissioni contromano registrate, di cui almeno 20 su autostrade o superstrade. Il bilancio è drammatico: nove morti e decine di feriti.
Dalla A4 alla tangenziale di Parma: una scia di sangue
Il 27 luglio scorso, sull’A4 Torino-Trieste, un 81enne è entrato contromano tra Novara Est e Marcallo Mesero: l’impatto frontale ha causato quattro morti, tra cui l’anziano conducente. Altro tragico episodio il 31 luglio sulla A32 Torino-Bardonecchia, dove un contromano ha portato alla morte di un uomo.
Non meno grave quanto accaduto il 3 agosto sulla tangenziale sud di Parma: un altro 81enne ha causato un incidente frontale mortale, coinvolgendo tre veicoli. In quel caso, il bilancio è stato di un morto e due feriti gravi, tra cui un 60enne e una donna di 40 anni.
Un problema da affrontare con urgenza
La sequenza di incidenti, molti dei quali mortali, accende nuovamente i riflettori su un problema troppo spesso sottovalutato: la pericolosità delle immissioni contromano, specie da parte di anziani o neopatentati. Serve maggiore prevenzione, segnaletica più efficace, e – secondo molti esperti – una riforma dei controlli per il rinnovo della patente.
Nel frattempo, il 18enne di Modena dovrà fare i conti con le sanzioni, ma soprattutto con la consapevolezza di aver sfiorato una tragedia.